venerdì 24 giugno 2016

“Una spiaggia per il Fratino”

“Una spiaggia per il Fratino”

Progetto di valorizzazione e conservazione naturalistica di una zona del Litorale di Caleri nel Comune di Rosolina al fine di favorire la nidificazione di specie in declino in particolar modo il Charadrius alexandrinus.


Premessa
Il Charadrius alexandrinus o Fratino è un uccello, è lungo 15-17,5 cm, ha un’apertura alare di 42-45 cm e pesa 39-48 g. È un limicolo di piccole dimensioni, con il tipico schema di colorazione del genere Charadrius: becco nerastro corto e sottile, parti superiori marroni, parti inferiori bianche, testa arrotondata, collare bianco evidente e banda nera del petto limitata ai lati, zampe relativamente lunghe e nerastre. Gli adulti di ambedue i sessi sono facilmente distinguibili solo in abito nuziale. I giovani somigliano alla femmina adulta rispetto alla quale hanno un piumaggio complessivamente più chiaro. Il fratino si nutre essenzialmente di invertebrati che caccia a vista sui banchi di fango e sabbia affioranti e nell’acqua profonda pochi millimetri. È una specie quasi cosmopolita, che nidifica nelle zone umide costiere e nei laghi salati interni di tutti i paesi europei, fino alla Scandinavia meridionale, e dell’Africa settentrionale. Nidifica in colonie lasse o più spesso ai margini di colonie di limicoli, sterne e gabbiani oppure in coppie isolate. I nidi sono piccole buchette foderate con frammenti di bivalvi e/o sassolini e vengono costruiti in zone prive di vegetazione o con scarsissima copertura vegetale. La deposizione avviene tra la metà di marzo e la metà di agosto (al massimo da fine aprile-maggio). Le uova, da una a tre, sono di color camoscio chiaro, macchiettate di nero, e vengono incubate per 24-27 giorni. In caso di insuccesso la coppia può tentare una seconda nidificazione. I piccoli sono nidifughi e a 24-36 ore dalla nascita seguono già i genitori alla ricerca di cibo. La longevità massima registrata è di 14 anni e 11 mesi.



 Stato della specie.
Il Fratino è il più piccolo rappresentante della famiglia dei Caradridi, è ormai una tra le specie europee più minacciate di estinzione ed è già scomparso da alcuni paesi dell’Europa del nord .Sebbene sia diffuso in tutto il mondo le popolazioni europee sono interessate da alcuni anni da un forte calo numerico dovuto principalmente ai problemi legati alla fase di nidificazione, pertanto dal 2005 è stato inserito nell’Allegato I della Direttiva Uccelli come  specie di interesse comunitario. In Italia tale decremento appare piuttosto marcato e la specie è stata quindi inserita nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti.
La popolazione italiana è stata stimata in 1556-1979 coppie nel periodo 1991-1999 (Thorup 2006) ma recentemente in marcato decremento, specie a livello locale, che ne ha probabilmente causato il dimezzamento:
In Emilia Romagna decremento >50% dal 1996 al 2008 (115-270 coppie stimate nel periodo 1994-1996, Tinarelli R., Magnani A., Serra L. pers. comm. 70-100 nel periodo 2003-2006 (Tinarelli 2008) e 48 cp nel 2008, Tinarelli 2008a).
Nel Lazio la popolazione è diminuita del 72% tra il 1991 e il 2009 (Pietrelli & Biondi 2009).
In Toscana la specie è diminuita del 50%.
In Veneto (laguna di Venezia) (151 coppie nel 1992 ), mentre Scarton et al. (2004) parlano di 30-65 coppie (-80% in 12 anni).
In Sicilia nel 1992 stimate 500cp (Lo Valvo et al. 1993) con probabile dimezzamento ad oggi (B. Massa pers. comm.).
In Sardagna erano stimate >500cp nel 1994-1995 (Grussu 1995) scese a 109-174 nel periodo 2003-2007 (S. Nissardi, D. Pisu e C. Zucca dati inediti) con una diminuzione del 65-78% in 9-12 anni.
Da questi dati si può affermare che è probabile che la popolazione italiana sia diminuita di almeno il 50% negli ultimi 10 anni (circa 3 generazioni per questa specie).

Problematiche di conservazione.
Il Fratino è da sempre un assiduo frequentatore delle spiagge ben conservate, caratterizzate ancora dalla presenza della duna, anche se in fase embrionale. Le dune costiere sono ambienti estremamente delicati che si formano grazie all’accumulo di sabbia e all’insediarsi di una caratteristica vegetazione psammofila. Queste piante colonizzano la parte retrostante del litorale e, con lo sviluppo delle radici, contribuiscono a stabilizzare la spiaggia e a preservarla dall’erosione. Nel nostro paese due terzi dei quasi ottomila km di territorio di fronte al mare sono stati ormai distrutti o consumati da cemento ed attività antropiche a spese dell’ambiente dunale e retrodunale, ridotto del 95% rispetto alla sua estensione originale, con il risultato che le spiagge, fortemente erose dal vento e dalle maree, tendono ad assottigliarsi e scomparire.
Ambienti ben conservati come quelli sopra descritti sono presenti nell’area individuata per il progetto che di fatto rientrano in zone SIC e ZPS per cui già soggette a tutela e conservazione, e che di fatto, annualmente ospitano dalle due alle tre coppie di Fratino. In questo caso le problematiche legate al successo riproduttivo della specie sono altre e sono principalmente  costituite dai cani vaganti, randagi e di proprietà senza guinzaglio, dalla presenza di bagnanti e turisti, dalla predazione di Gabbiano reale, Gazza e Cornacchia.

Un valore aggiunto
 La zona di svolgimento del progetto si trova a ridosso di un’area già protetta e vincolata, si tratta del Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri che nella parte Est confina con la spiaggia e il mare, area, appunto destinata all’intervento e di fatto preferita dal Fratino per la nidificazione. Il futuro “Lido del Fratino” potrebbe pertanto diventare una parte integrante del sempre più visitato Giardino Botanico, da parte di un pubblico particolarmente vocato al naturalismo e che sicuramente saprebbe apprezzare ulteriormente azioni di questo tipo.

Dall’altro lato invece abbiamo i bagnanti, coloro che frequentano la spiaggia, anche in questo caso cartellonistica e sensibilizzazione potrebbero essere il “valore aggiunto” la “valorizzazione” di questa spiaggia che a prima vista sembra abbandonata. Da considerare poi che la spiaggia è sufficientemente ampia per consentire questa temporanea separazione di spazi tra bagnanti e uccelli. Si tratta poi di una misura che viene a cessare alla fine della stagione di nidificazione, di solito verso la metà di luglio. I risultati possono essere notevoli, specie se ogni bagnante si rende conto che il suo piccolo sforzo contribuisce in maniera significativa. .

mercoledì 22 giugno 2016

Soddisfazioni

Clicca l'immagine per ingrandire.
Ciao

domenica 24 aprile 2016

Zucchero nel Delta del Po




Il Giardino Botanico Litoraneo e i cervelli spenti

Sono convinto di una cosa, penso che il rispetto delle persone come dei pensieri e delle parole, delle cose, di chi esse siano, della flora e della fauna di qualsiasi specie e dell'ambiente in generale sia uno di principi fondamentali per vivere in società. A questo, in una società moderna come la nostra, direi di aggiungere un pizzico di conoscenza, intelligenza e umiltà, un minimo di educazione. Sono un sognatore, sarà mai? 
Si, perché purtroppo si intromettono due incognite che spesso vanno a braccetto, una è l'ignoranza, cancro del mondo, l'altra è l'arroganza, figlia della prima..
Lo spunto di questa mia riflessione nasce da una frase scritta e firmata nel quaderno dei visitatori del Giardino Botanico Litoraneo (GBL) di Porto Caleri - Rosolina Mare ( RO), perla del Parco Delta del Po, in cui spesso mi trovo per lavoro.


Ricordo che recentemente il nostro territorio è stato dichiarato Riserva della Biosfera, Patrimonio dell'Umanità con riconoscimento UNESCO, giusto per dire .
Bene, ma giusto per dire, il GBL è gestito dai Servizi Forestali Regionali di Padova e Rovigo, attualmente in servizio a questa perla del Parco del Delta del Po, Riserva della Biosfera, Patrimonio dell'Umanità, ci sono tre persone, che da tre mesi non percepiscono stipendio, il resto degli operatori stagionali sono ancora a casa. Mera questione, un patrimonio senza "schei", tutto da discutere.
Vengo al dunque per spiegare il mio rammarico e il motivo di questo post.
Il GBL è un'area di circa 40 ettari di proprietà della Regione Veneto, la sua caratteristica deriva dalle dune di sabbia che creano determinati e caratteristici ambienti in base alla loro zonazione. Si parla infatti di un transetto che partendo dal mare arriva fino alla laguna, in linea d'aria si tratta di poche centinaia di metri che attraversano però diversi ambienti che variano in base alle caratteristiche fisico-chimiche  presenti (esposizione al vento, salinità del terreno, altezza ed età delle dune, temperatura, umidità, ecc…) che creano una straordinaria biodiversità. Un tempo comuni lungo la costa adriatica caratterizzata da litorali sabbiosi, questi ambienti sono andati pian piano  distrutti per fare posto a strutture ricettive turistico alberghiere, grandi spiagge, villaggi e campeggi hanno preso il posto delle dune e della caratteristica vegetazione. Premesso che a differenza dell’Orto Botanico dove le piante vengono coltivate, nel Giardino Botanico tutto nasce e cresce spontaneo, gli interventi umani si limitano alla manutenzione e messa in sicurezza dei bellissimi sentieri che rendono possibile la sua piacevole visitazione. 


Nel GBL troviamo una fascia di pineta di pino domestico e pino marittino, il pino domestico è frutto di una piantumazione artificiale avvenuta negli anni 50 del secolo scorso, essa ha una funzione di frangivento atta a frenare il vento e l’aerosol marino. E’ noto che tutti gli ecosistemi nascono, crescono, muoiono e si evolvono  in ecosistemi più stabili,  tutto ciò sta accadendo nella pineta del nostro GBL, con una evoluzione a Leccio che è una quercia sempreverde tipica dei litorali e della macchia mediterranea. Il sottobosco pertanto non viene toccato, in primo luogo perché è un’area naturale e come tale deve rimanere, per lo studio dell’evoluzione, per l’ecologia.

Per ecologia si intende il naturale formarsi di un substrato di humus in grado di alimentare le piante considerando la natura sabbiosa del terreno, pertanto lasciare dove cadono rami secchi e tronchi di pino non è negligenza ma una volontà ben mirata al fine di favorire l’inserimento delle catene alimentari che portano alla decomposizione e formazione di humus. Avrei un’altra paginetta da scrivere ma mi fermo, ma se invece di scrivere idiozie chiedevi il perché te lo avrebbero gentilmente spiegato. No invece no perché, oltre a essere ignorante e ci vuoi rimanere sei anche arrogante tanto da permetterti un voto …. Che tristezza!


ph. Mara Santarato, Nicola Donà

mercoledì 13 aprile 2016

Prossimi appuntamenti

Domenica 17 aprile presso Giardino Botanico di Porto Caleri.



mercoledì 30 marzo 2016

2 e 3 Aprile

Un fine settimana all'insegna del birdwatching, si possono osservare le Pittime reali in transito, molte altre specie di limicoli e uccelli di ripa ancora presenti molti smerghi minori.




 




domenica 27 marzo 2016

Primavera Slow 2016 nel Parco Delta del Po Riserva di Biosfera MAB UNESCO

Mica, qua, si pettinano le bambole. Il 10 aprile fa presto ad arrivare, della serie "Sto lavorando per voi" anche oggi una modica raccolta da aggiungere alle altre sfiziosità: cimette di ortica e luppolo ovvero bruscandoli, ancora un mazzettino di asparago pungente. Siamo a buon punto, vi aspetto, un buon motivo per stare insieme, all'aria aperta e conoscere l'Oasi di Panarella, ma non solo.



lunedì 21 marzo 2016

Primavera SLow 2016

Due eventi a cui non devi mancare.



mercoledì 9 marzo 2016

Centro di Apicoltura Cà Cappellino

Riapre dopo la ristrutturazione.
C'è anche la mia firma.





Delta Incontri


Per fermarlo bisogna abbatterlo, grande Sandro.
Non mancate.


martedì 1 marzo 2016

Salute in tavola

Per passare una bella domenica in compagnia con le erbe selvatiche mangerecce e officinali, ma non solo ...
Vi aspetto numerosi.



Info ai miei contatti tel. 3382941497 mail nico.dona@gmail.com