venerdì 30 marzo 2012

Facciamo luce su ENEL

E' APERTA LA CACCIA AL SERIAL KILLER DEL CLIMA
Partecipa alle indagni ferma il killer del clima
E' una campagna firmata GREENPEACE

mercoledì 28 marzo 2012

Metti una sera nel Bosco

Ciao a tutti!
Con l'arrivo della primavera si risvegliano tutti i sensi e si sente
la voglia e la necessità di uscire all'aria aperta..allora perchè non farlo
anche di notte, entrando in silenzio nel bosco
a caccia dei suoni, voci, frusii..? Vi abbiamo incuriositi?
Leggete il programma.
Vi aspettiamo numerosi!
Lo staff di AQUA!



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giovedì 22 marzo 2012

La pirolisi

Un caro amico mi aggiorna inviandomi questo articolo che ritengo opportuno divulgare.

di Jacopo Fo | 20 marzo 2012
Nessuno vuol produrre la caldaia del futuro

Ieri sera ho visto in funzione una caldaia a pirolisi aperta. Costruirla costa 50 euro.Il mio vicino di casa, Valerio Marchioni, è un genio costruttivo. E mi ha mostrato una cosa che credevo impossibile.
Prima di spiegare di cosa si tratta devo raccontare cos’è la pirolisi.
Da 150 anni conosciamo questa tecnologia rivoluzionaria, restata quasi inutilizzata (chissà perché).
Il principio scientifico è elementare: se metto della legna dentro un cilindro, aspiro l’aria e poi porto il cilindro a 400 gradi, succede che il legno si scinde in gas e cenere. Questo gas è del tutto simile a quello che usiamo per cucinare e può far andare un’auto, un generatore di corrente o scaldare.
Oggi esistono persino degli scooter che montano questo meccanismo.
La pirolisi, o scissione molecolare, è esattamente quello che abbiamo visto in Ritorno al futuro 2 quando fanno partire l’auto rovesciando in un cilindro un po’ di immondizia.
È importante notare che con la pirolisi si può trasformare qualunque sostanza organica secca in gas.
E, per inciso, questo sistema è molto ma molto meno inquinante degli inceneritori(termovalorizzatori) che prima bruciano e poi filtrano i fumi (il che è difficilissimo e ti scappano le nano particelle mortali).
Il problema di questa tecnologia è che comunque è complessa, in quanto bisogna costruire un sistema che porti sottovuoto il combustibile.

Quello che Valerio mi ha fatto vedere ieri sera è una sistema pirolitico senza il sotto-vuoto!
Si tratta di una rivoluzione copernicana dal punto di vista energetico.
Un aggeggio a basso costo, composto solo da 5 pezzi di lamiera, che si può realizzare perfino con materiali riciclati.
Dobbiamo questa scoperta a Nathaniel Mulcahy della WorldStove, azienda tortonese che ha costruito la Lucia Stove. Brucia biomassa e, invece di produrre CO2, la sequestra intrappolandola nel biochar, una specie di carbone vegetale ottimo come concime.
Questa caldaia, grazie a un’intercapedine nella quale si forma una forte corrente d’aria, sfrutta il movimento vorticoso della fiamma.
Sostanzialmente metti del triturato organico in un barattolo bucherellato, accendi e quasi subito si forma una fiamma che ricopre il combustibile impedendo così che l’ossigeno lo raggiunga. Non brucia il legno, brucia il gas che esce dal legno.
Quindi il materiale organico brucia senza ossigeno, cioè invece di bruciare si carbonizza, si scinde in gas e una sorta di carbonella.
La fiamma del gas che brucia sostituisce il cilindro sotto vuoto. E funziona! (vedi il video qui sotto).



Questa è la buona notizia.
La cattiva è che siamo in un mondo di tardigradi scemoidi, visto che questa tecnologia Mulcahy l’ha inventata ben 7 anni fa…
E’ evidente che ci vorrebbe poco a collegare questa caldaia a un generatore di corrente elettrica e auna cocla (vite di alimentazione) che rifornisca di legno la caldaia e porti via la carbonella di scarto.
Ogni piccola azienda agroalimentare italiana potrebbe installare almeno un impianto da 10 chilowatt.
In rete ci sono notizie di vari tentativi fatti da Mulcahy, per trovare un consorzio interessato a industrializzare il brevetto. Evidentemente devono averlo fatto impazzire con i soliti tira e molla perché abbiamo provato a contattarlo ma non risponde. Pare che se ne sia andato ad Haiti a costruire la sua caldaia per quelle popolazioni disperate.
Infatti, originariamente il suo progetto aveva lo scopo di fornire alle popolazioni più povere gas per cucinare a bassissimo prezzo.
Un decimo di quello della legna o della carbonella. E Mulcahy ci ricorda che nel Terzo Mondo il fumo dei fuochi per cucinare dentro le case è una delle principali cause di morte.
Inoltre ridurre del 90% il costo del fuoco per cucinare sarebbe un grosso aiuto per le famiglie. Infine, si ridurrebbe drasticamente il bisogno di tagliare alberi per alimentare i fuochi domestici visto che la caldaia Lucia Stove si può alimentare con qualunque biomassa e tollera un’umidità del 30% (!).
Nel video qui sotto Nathaniel Mulcahy mostra anche una pentola mai vista che permette di far arrivare al bollore l’acqua in pochi secondi. Più veloce del microonde.
La pentola è in realtà un’itercapedine cilindrica, leggermente conica e la fiamma non si limita a lambire il fondo ma penetra all’interno della pentola. Un’invenzione che farebbe risparmiare enormi quantità di combustibile in tutte le cucine del mondo.
(Nota: so benissimo che un cilindro non può essere leggermente conico perché la geometria euclidea conosce solo la precisione – geometrica appunto – dico solo per farmi capire. Preciso questo per evitare 100 commenti di grammatici che mi spiegano che un elefante non può essere un po’ rinoceronte.)

Se io fossi il dottor Monti manderei domani mattina un’unità dei lagunari ad Haiti, capitanati da Passera, allo scopo di rintracciare Nathaniel Mulcahy e fargli firmare un contratto di concessione del suo progetto, in cambio di un assegno a 7 zeri, sull’unghia. Con una tecnologia del genere da produrre, sai quanti reparti della Fiat riapriamo? E sai che risparmio per il sistema energetico italiano?
Ma non succederà.
E per Haiti non partirà neanche Bersani. E, ahimé neanche gli altri leader politici della sinistra. Hanno tutti cose più importanti di cui occuparsi che badare ai fornelli.

PS
Continuando la ricerca ho scoperto che esistono altre versioni di questa stufa a pirolisi aperta.
Una, inventata da Carlo Ferrato e Davide Caregnato, e studiata per i paesi del Terzo Mondo si può costruire con un pezzo di lamiera zincata, cesoie e scalpello, tagliando e piegando la lamiera e montando la struttura con soli incastri. E un costo irrisorio. Assolutamente geniale.

Ho anche scoperto che il carbone di risulta della pirolisi, è un fertilizzante straordinario, col quale si forma la mitica Tera Nera degli Indios, un tipo di terreno che ha rendite agricole altissime e che è noto in Sudamerica da millenni.

Delta del Po, 15 Aprile, giornata dedicata all'avifauna, Oasi Golena Cà Pisani.

Il Servizio Forestale Regionale di Padova e Rovigo, in collaborazione con l'Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, ha organizzato la quinta edizione della giornata dedicata all’avifauna della golena di Ca’ Pisani (Porto Viro – RO).
La giornata, che si svolgerà domenica 15 aprile 2012 rappresenterà l'occasione di visitare la golena ed i suoi ambienti, e di imparare a riconoscere, con l’aiuto di personale esperto, le numerose specie di uccelli che in questo momento la popolano.
L'ingresso, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, sarà gratuito



Clicca la locandina per ingrandire.

mercoledì 21 marzo 2012

Delta del Po, domenica 25 Marzo 2012 , giornata delle erbe selvatiche.



Ciao a tutti!

Vi aspettiamo Domenica 25 marzo all'Oasi di Ca' Mello
per salutare l'arrivo della Primavera insieme all'erborista
Mariangela Baratella che ci introdurrà nel
meraviglioso mondo delle piante, per scoprirne le
diversità e i diversi modo d'uso.

Vi aspettiamo numerosi!

Lo staff di
AQUA i viaggi nel Delta

Clicca la locandina per ingrandire.

mercoledì 14 marzo 2012

Per la segretaria della Cisl il parco è un ostacolo allo sviluppo piuttosto che un'opportunità,

Seconda parte:

CENTRALE ENEL PORTO TOLLE (ROVIGO)

Considerazioni.

Lo sa anche il gatto che l'ENEL non ha nessuna intenzione di convertire a chissàcheccosa la centrale di Polesine Camerini. Sono anni che la menano. Vecchia e decrepita com'è l'unica soluzione è ABBANDONARLA
Come dicevo, lo sa anche il gatto, ma i politici polesani ancora ci credono.

Sbaglia Maria Luisa Rizzato a chiedere la demolizione della centrale , se ne potrebbe fare un museo, data l'età, e sfruttare la ciminiera (250 metri) come torre panoramica.Tanto in ogni caso da li non la sposta più nessuno, speriamo nel bradisismo negativo.

Approvo al 100% le dichiarazioni di Andrea Zanone, ma mi sembra di averle già sentite, anche dette.

martedì 13 marzo 2012

Per la segretaria della Cisl il parco è un ostacolo allo sviluppo piuttosto che un'opportunità,

CENTRALE ENEL PORTO TOLLE (ROVIGO)

I commenti alle dichiarazioni dell'ad Fulvio Conti
"Non c'è fretta per la riconversione a carbone".


Come la pensano, Valeria Cittadin segretaria sindacale, Maria Luisa Rizzato di Sel e l'eurodeputato Andrea Zanoni.

Cisl: Il parco frena e fa perdere lavoro.

Enel non ha fretta di far partire i lavori di riconversione della centrale di Porto Tolle. Valeria Cittadin segretaria della Cisl polesana, si scaglia contro il parco Delta del Po, "legaccio" che negli anni ha fatto perdere possibilità. Per Sel esistono altre forme di sviluppo ecosostenibili che valorizzano il parco. L'eurodeputato Idv Andrea Zanoni è soddisfatto per la decisione di Enel. Preoccupata Federazione della sinistra che sottolinea come il Polesine non abbia mai pensato all'eventualità che la conversione non si facesse
leggi articolo

Rovigo -
All’indomani delle dichiarazioni di Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, sul futuro della centrale di Porto Tolle, fioccano le reazioni da parte dei sindacati e del mondo politico, divisi tra chi ha sempre appoggiato la riconversione, come Valeria Cittadin, segretaria della Cisl polesana, e chi si è sempre pronunciato contrario al carbone, come l'eurodeputato Idv Andrea Zanoni. Tra i contrari c'è anche Sel, che critica duramente la segretaria Cittadin.

"E' veramente triste che Enel "scarichi'" alla politica volontà che probabilmente proprio Enel non riesce a concretizzare - afferma Cittadin -. I segnali dati da Conti sono allarmanti. Senza la riconversione in Polesine le possibilità e i piani B di cui si parla non ci sono e non si vedono".

Cittadin ricorda che il Polesine perde un investimento di 2,5 milioni di euro e senza mezzi termini si scaglia contro l'istituzione del parco del delta del Po, poco importa se è uno dei più suggestivi d'Italia. "Finiamola di riempirci la bocca di parole come turismo e come parco. Ma a quante persone dà lavoro il turismo del parco? Non è stata una bella scelta quella di istituire il parco, dovremmo piuttosto ripensare come fare ad uscire da questo "legaccio" che negli anni ci ha fatto perdere molteplici possibilità".

Parole dure, quelle che Cittadin rivolge anche agli ambientalisti: "Abbiamo una burocrazia che deve essere snellita, abbiamo una energia che deve costare meno: questo serve al territorio italiano e polesano per "crescere". Invece abbiamo la burocrazia ordinaria, abbiamo il parco che frena, abbiamo il veto degli ambientalisti e dei loro ricorsi giudiziari che allontanano sviluppo e investimenti. Potremo continuare a parlare di tutte le riforme del mercato del lavoro, di tutte le potenzialità che abbiamo, ma resteranno sulla carta se non saremo attrattivi".

Se per la segretaria della Cisl il parco è un ostacolo allo sviluppo piuttosto che un'opportunità, per Maria Luisa Rizzato di Sel vale l'opposto: "Questa dichiarazione - afferma - che non riconosce minimamente l'importanza di preservare una importante area naturale attraverso gli strumenti normativi previsti dalla legge, il cui valore è riconosciuto oltre i confini nazionali, ci sembra molto pesante, evidentemente fuori tempo, generica e quindi del tutto ingiustificata".
Secondo l'esponente di Sel, il parco ha un ruolo fondamentale non solo nella conservazione della natura ma anche nel ripensamento di un modello di sviluppo diverso e sostenibile.
E per dare slancio all'occupazione, Sel, come Federazione della sinistra, propone di avviare i lavori di smantellamento e bonifica del sito.

Andrea Zanoni, eurodeputato dell'Idv, plaude il passo indietro di Enel e chiede che il colosso energetico getti la spugna: "La riconversione a carbone è un progetto fallimentare che va abbandonato per sempre. E' basato sulla preistoria energetica per questo non può che naufragare speriamo che la sentenza del Consiglio di Stato aiuti Enel e la Regione a capire che il ritorno al carbone a Rovigo non sta né in cielo né in terra".

Tratto da rovigooggi



"Fermate quella pazza scatenata"

dal 18 marzo in prima visione nei migliori cinema.