venerdì 25 novembre 2011

Cigni in Canal Bianco di Adria.

Io no, grazie!

Riporto quanto scritto da un fautore dell'iniziativa "Cigni in Canal Bianco"

"I promotori sono più che soddisfatti, migliaia sono state le persone che sono venute a dirci che si è trattata di una buona iniziativa, le critiche numeri alla mano sono poche decine, comunque già avevamo messo sul piatto della bilancia che a qualcuno non sarebbe piaciuta, anche perchè non esiste al mondo nessuna iniziativa, anche la più bella, che sia accolta favorevolmente da tutti. A noi ci è bastato constatatare che tanta gente, la maggior parte ha trovato l’arrivo di questi cigni in modo benevolo e vivono l’iniziativa con grande entusiasmo, basti andare sul ponte castello la domenica mattina o pomeriggio. Vi posso assicurare che il quotidiano impegno di distribuire il cibo per loro non è cosa da poco, ma lo facciamo con sincero entusiasmo ed amore per questi animali. Nel Polesine anche a Cà Venier ed Albarella ci sono alcuni gruppi di cigni, a Treviso sono oltre 350, quindi questi volatili non disdegnano il territorio Veneto a quanto pare!

Tratto da : adria.blogolandia.

Mio commento

Ai cigni non piace il Polesine, ci stanno per forza!

Egregi lettori, egregi amici ed egregio sig. Mincuzzi, già potete leggere nel mio blog http://falcodipalude1.blogspot.com/ le mie considerazioni sull’introduzione di Cygnus olor nel Canal Bianco di Adria, considerazioni che non sono assolutamente astratte ma documentate da foto ed estratti scientifici. Oltre a quanto pubblicato nel mio blog, nella vaga speranza di illuminare le migliaia di persone che plaudano l’ iniziativa, vi riporto quanto scritto in due pregevoli volumi editi dalla Provincia di Rovigo riguardanti l’avifauna della provincia di Rovigo.
Il primo testo è tratto da “ Gli uccelli acquatici svernanti in provincia di Rovigo” (M. Bon, E. Boschetti, E. Verza, luglio 2005), il secondo testo, invece, è tratto dall’ “Atlante degli Uccelli nidificanti in provincia di Rovigo” (G.Fracasso, E. Verza, E. Boschetti, prima edizione ottobre 2003).
Scusatemi sono lunghi, per altri discorsi, offese o turpiloqui ci vediamo al bar.

Primo testo:
Cigno reale Cygnos olor
Di Mauro Bon.
“Specie originariamente presente con popolazioni selvatiche, migratrici e svernanti, introdotta in epoca storica in numerose regioni. La popolazione svernante italiana (1996 – 2000) viene stimata in 1.798 individui con un sensibile incremento rispetto al precedente quinquennio.
Il nucleo svernante in provincia di Rovigo è prevalentemente composto da individui sedentari e nidificanti a cui potrebbero aggiungersi soggetti di provenienza europea centro-orientale. Qui (nel Delta del Po ndr) la specie è poco diffusa come svernante 1* e solo pochi soggetti vengono censiti, soprattutto all’interno delle aziende faunistico venatorio vallive 2*, ove frequentano gli ampi spazi acquei dolci e salmastri.
La scarsità delle osservazioni contrasta con quanto accade nella vicina provincia di Venezia ove si contano anche assembramenti di oltre 300 indd. e una popolazione pari al 30% di quella nazionale, in seguito alle numerose introduzioni , effettuate a partire dalla seconda metà degli anni ’70 (non sarebbe ora di darci un taglio? Ndr).
Nel Delta del Po Veneto a partire dal gennaio 1997 le osservazioni variano da 0 a 3 individui. Va considerata con particolare interesse l’osservazione di 23 soggetti (quasi come tanti del Canal Bianco ndr) contati nel 2003, quasi tutti concentrati nelle valli Sacchetta e Canocchione, (a occhio min 500 Ha di zone umide nel comune di Porto Viro più altre migliaia di ettari confinanti , ndr), che potrebbero avvalorare l’ipotesi di un graduale spostamento di soggetti svernanti in provincia di Venezia.

1* il soggetto passa solo l’inverno poi si sposta a in altre parti d’Europa, questa specie verso Nord o Nord – Est.

2* valli da pesca dove si attua anche l’attività di caccia. Nel periodo autunno-inverno in queste valli vengono distribuiti, nei laghi da caccia, consistenti quantità di cibo- mangime che attira inimmaginabili quantità di uccelli acquatici (min 10.000 nelle valli più scarse, oltre 30.000 nelle valli più audaci e più grandi) tra i quali i cigni a cui i nobili sportivi non disdegnano di tirare (sparare) anche se specie protetta.

Secondo testo :
Cigno reale Cygnos olor
Di Marco Basso.
… “Sorprendentemente, le immissioni di Cigno reale, attuate soprattutto attorno alla metà degli anni ottanta del secolo scorso e che hanno portato all’invasione delle valli da pesca nella laguna di Venezia , non hanno coinvolto l’adiacente territorio polesano (ghe sbiro, come se dise in venesian, qua i ghe spara anche ai crocali ndr). “
…. “L’ambiente utilizzato in provincia (Rovigo ndr) dal nucleo nidificante è rappresentato dagli specchi d’acqua dolce delle valli da pesca, habitat che offre adeguata protezione e riparo oltre che abbondante nutrimento (vegetale, naturale ndr) 1*.
… “si ipotizza un futuro incremento della presenza delle specie in provincia di Rovigo sia nelle valli del Delta, sia lungo i principali corsi d’acqua dell’entroterra 2*”.

1* Penso che la frase dica tutto a riguardo di come e dove sono attualmente “ospitati” i cigni del Canal Bianco.

2* Questo è decisamente il punto più importante, quello che rafforza il mio dissenso. Perché introdurre forzatamente animali mutilati, in quantità tra l’altro assurda, in luoghi non idonei quali il canal bianco, notoriamente conosciuto come cloaca a cielo aperto, costringerli poi nel tratto più cementificato, è questa forse l’educazione ambientale che Adria vuol dare ai suoi giovani cittadini? Non sarebbe meglio sforzarsi invece nella riqualificazione ambientale al fine di attirare specie meno impattanti decisamente più importanti, a rischio e degne di protezione?
Io penso che con la stessa spesa dei cigni, sostenuta personalmente anche da sindaco e assessori, si potevano comprare per esempio, delle belle cassette nido per pipistrelli notoriamente utili contro la lotta alle zanzare.
Facciamo che i cigni siano stati pagati sulle 80 euro a coppia, ( però per me gli hanno pagati di più), per 10 sono ottocento euro .
Con 800 euro si mettevano giù almeno 30 cassette nido per pipistrelli,in più si potevano fare delle lezione didattiche nelle scuole elementari, diffondendo il tema della biodiversità.
Questa è l’educazione ambientale, differente dal tirare un toco de pan a delle bestie da ponte castello!!!
Titolo sui giornali:
Adria il primo comune del Parco del Delta del Po che attua la lotta biologica alle zanzare posizionando cassette nido per i pipistrelli.
...Ma questa è fantascienza ,
e io vivo in un altro pianeta.

mercoledì 23 novembre 2011

Poveri Cigni

Continuo a pensare, unendomi a un coro sempre più grosso di no, che il ramo cittadino del Canal Bianco ad Adria non sia il luogo più ideale per fare vivere degli animali come i cigni reali, non mi pronuncio su quelli neri. Anzi, si, ci ripenso e riporto il parere dell’ISPRA (Istituto Superiore Per la Ricerca Ambientale) riguardante l’impatto sulla biodiversità causata dall’uomo nel momento in cui introduce animali esotici in un qualsivoglia ambiente che non sia quello di origine.
“Sebbene nell’Europa continentale la specie non sia ancora da considerare naturalizzata, il caso della Nuova Zelanda deve essere considerato come esempio di quanto potrebbe accadere qualora la specie riuscisse ad insediarsi e a diffondersi. Qui infatti, in seguito ad una serie di immissioni iniziate intorno al 1864, si è assistito ad una rapida acclimatazione della specie e ad una vera e propria esplosione demografica, tanto che già nel 1906 erano presenti migliaia di individui ampiamente distribuiti su laghi ed estuari; nel 1980 sono stati stimati 60.000 soggetti (Marchant e Higgins 1990).Considerato l’elevato livello di gregarismo della specie, il problema principale che si può riscontrare in seguito alla naturalizzazione del Cigno nero è soprattutto la competizione con altri taxa di Anseriformi autoctoni (Lever1994). L’osservazione di coppie miste con Cygnus olor lascia ipotizzare anche l’insorgenza di problemi di inquinamento genetico delle popolazioni di Cigno reale presenti in Europa (Snow e Perrins 1998a).Come tutti gli Uccelli appartenenti all’ordine degli Anseriformi, rappresenta un ospite naturale, asintomatico, di influenza aviaria, importante infezione soggetta ad eradicazione a norma U.E. nel pollame domestico”
Ma ciò che ho visto, e documentato con le foto di seguito riportate, mi convincono ancor più nel mio parere e in quello di tanti altri: “Liberate quelle povere bestie”.

In questa foto un cigno vuole mangiarsi una corda, probabilmente scambiata per una pianta acquatica di cui, in genere, questi uccelli si nutrono.




Però non va giù!



Dopo un buon 30 minuti di lotta per liberarsi dall’ingombro, un compagno cerca di rubare la “preda”




nel più bello e cioè quando dal becco del cigno ingordo escono altri 30 centimetri di corda, si scarica la batteria della fotocamera, ma la preda viene rubata… Mi vien da pensare però che sia stato un vero e proprio atto di aiuto in quanto nè il compagno cleptoparassita nè gli altri individui vicini hanno poi dimostrato interesse per la corda.
Per questa volta gli è andata bene.

Aggiungo quanto segue tratto da “Il comportamento degli uccelli d’Europa” di A. Gariboldi e A.Ambrogio riporto alcune righe riguardanti il Cigno reale:
….Durante la stagione riproduttiva, dopo le vistose parate nuziali che rinsaldano i legami (sono monogami ndr), la coppia si apparta e difende tenacemente il territorio all’interno del quale costruirà il nido (di solito su mucchi di canne o isolotti circondati dall’acqua o prati allagati). In particolare il Cigno reale in primavera è molto aggressivo e può difendere territori molto estesi (oltre 6 ettari) (60.000 metri quadrati, ndr) attorno al nido , scacciando non solo conspecifici ma oche, anatre, folaghe e in alcuni casi attaccando canoisti e altre piccole imbarcazioni”…


Clicca sulle foto per ingrandire.

mercoledì 9 novembre 2011

Ara che bei !

...anche bravi!
Allievi Provinciali U.S.D. Adriese 1906



In alto da sx: Mrs Terrentin Mario, Bego Pierluigi, Siviero Nico, Grisotto Gianluca, Gabbrielli Nicolas, Sicchieri Roberto, Barbu Mario, Limaj Lorenzo, Cobianchi Matteo, Baratella Fabio, Daru Filippo,
In basso da sx: Chillemi Paolo, Domenicale Alessandro, Donà Mattia, Portesan Alberto, Crepaldi Giulio, Prando Simone, Marzolla Simone.

Clicca la foto per ingrandire, ciao.

Bracconaggio nelle valli del Delta del Po



Secondo segnalazioni fatteci oggi, 8 novembre 2011, pervenire da alcuni attendibili informatori nella giornata di sabato 5 novembre in alcune valli del Delta del Po grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche sarebbero stati abbattuti un numero di anatidi largamente superiore a quello consentito dal carniere. Sempre secondo le nostre fonti sembrerebbe che anche nella giornata di domani 9 novembre 2011, viste le condizioni di vento particolarmente favorevoli previste, si dovesse replicare quanto accaduto sabato. La situazione sembrerebbe particolarmente critica nella medesima valle già oggetto di situazioni analoghe accertate alcuni anni orsono dai vigili provinciali con conseguente sequestro di circa 700 capi di selvaggina. Non siamo ovviamente in grado di comprovare la veridicità delle informazioni pervenuteci. Tuttavia i fatti in precedenza accertati e le segnalazioni che periodicamente ci arrivano dalle più svariate fonti di “stragi” perpetrate nelle valli ci inducono a richiedere con urgenza una verifica di quanto segnalatoci con particolare attenzione per la valle già oggetto della contestazioni più sopra richiamata.
Si chiede contestualmente di essere informati circa il servizio eventualmente svolto e circa i risultati conseguiti.


Distinti saluti.
WWF Provinciale di Rovigo

In foto un Lupo grigio, tratta dal web.