sabato 5 febbraio 2011

Giù le mani da Piazzetta Oberdan

Ho l’idea, sempre più certa, quasi una convinzione, che in provincia di Rovigo e in particolar modo ad Adria ci sia una casta di geometri, architetti, ingegneri e relative commissioni edilizie, dediti a costruire case, palazzi, piazze, fontane e ponti dell’ORRORE, la cosa più preoccupante è che per fare ciò ci mettono anche dell’impegno.
I palazzi dell’orrore sono sotto gli occhi di tutti, iniziamo dal nostro GRATTACIELO, segue poi il PALAZZO della PRETURA ma lasciamo passare anche questo frutto della mentalità di altri tempi, o forse il frutto dei primi allievi della scuola dell’orrore, lasciamo passare pure il PALAZZO DI VETRO in piazzale Lupati. Qualche conato di vomito inizia a farsi sentire con la visione del PALAZZO della QUESTURA e della POLIZIA STRADALE, qualche metro più in là il PALAZZO della CNA, il vomito esplode con il PALAZZO DI VIA CHIEPPARA accostato agli storici Palazzo Roma e Palazzo Venezia. I primi rigurgiti arrivano in bocca con gli ultimi PALAZZI/ORRORE sorti nei pressi dell’ex riseria per fuoriuscire del tutto nel percorrere PONTE BETTOLA.
Adesso basta però! Vi prego fermatevi.
L’ultimo progetto delle menti dell’architettura dell’’orrore riguarda PIAZZETTA OBERDAN, nel segno della riqualificazione del centro storico il progetto prevede la rimozione della pavimentazione attuale in conci di trachite e della gradinata, quest’ultima costituita in blocchi massicci di notevole spessore, con la sostituzione quasi completa con nuovi materiali, non oso immaginari quali, ma soprattutto forniti da chi,il progetto prevede poi la realizzazione di una fontana che va a terminare in una vasca che gira intorno al pozzo.
L’attuale pavimentazione, seppur sfondata, per diversi motivi, è però la stessa che possiamo trovare a Campo della Maddalena a Venezia, giusto per capire il legame che Adria ha avuto con la Serenissima Repubblica. L’usura del materiale ne testimonia le antiche origini.


I residenti della zona e parecchi altri cittadini adriesi chiedono che tutto ciò non avvenga, che la piazzetta sia sistemata riutilizzando gli stessi materiali ma che questo meraviglioso angolo di Adria rimanga così com’è. Per chi crede in questo presso il Pozzo dei desideri, oramai storico locale ubicato nella medesima piazza, è in atto una raccolta firme per impedire questo ennesima bruttura ai danni della “mi Adria”, rimane poco tempo.

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