martedì 30 giugno 2009

«Scappo. Qui la ricerca è malata»

Giusto per non sobillare, solamente per dare un po’ più di peso alla raccolta firme dei precari dell’ISPRA e condividere il pensiero di Rita, le auguro tanta buona fortuna quale si merita.

Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma
Una laurea in Medicina, due specializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di genetica dell’Università di Pavia. Rita Clementi, 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origine genetica di alcune forme di linfoma maligno, in questa lettera indirizzata al presidente della Repubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Italia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importante centro medico di Boston.



Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito alla loro madre. Vado via con rabbia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedizione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chiedere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinunciando ad essere italiana. Continua
Fonte “corriere della sera” 29 giugno 2009

lunedì 22 giugno 2009

Non sparate alla ricerca


I precari dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Istituto in cui è confluito anche l'ex INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica), hanno promosso una raccolta firme di sostegno a una petizione inviata al Ministro dell'Ambiente per protestare contro il taglio in atto del personale non strutturato, 430 contratti entro fine anno, circa un terzo del personale. Una grave perdita di posti di lavoro e un grosso danno alla ricerca ambientale Italiana, aiutiamo con una firma i ricercatori precari e la ricerca stessa.
Cliccando sul banner arrivi alla petizione,
Il blog e il video
Protocollo firma del sottoscritto n. 1466.


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domenica 21 giugno 2009

378° specie per il Delta del Po


L’avvistamento avvenuto lo scorso maggio nelle valli di Argenta di un Pellicano riccio (Pelecanus crispus) porta a 378 il numero di specie di uccelli transitate negli ultimi 50 anni nel Delta del Po.
La notizia dell' avvistamento ha dell' eccezionale considerato che l' esemplare in questione e' stato segnalato, nell’ultimo secolo, solo una decina di volte nel nostro Paese.
Nel mondo vivono sette specie di pellicani, diffuse nelle zone calde e temperate; di queste, solo due, il Pellicano comune e il Pellicano riccio vivono in Europa principalmente in Romania e Bulgaria ma anche in Grecia, Turchia e Albania. Il Pellicano riccio in Europa è stimato intorno alle 1000 coppie.

Un'altra specie molto interessante osservata nel Delta del Po in questi ultimi tempi è la Pernice di mare (Glareola pratincola). Negli ultimi decenni la popolazione della Pernice di mare nel Paleartico ha evidenziato un generale declino ed è considerata in pericolo. La Pernice di mare è inclusa anche nella lista rossa italiana come specie in pericolo (LIPU & WWF, 1999). In Italia, la Pernice di mare è sempre stata una specie poco comune, essenzialmente estiva e migratrice, viene osservata soprattutto nelle zone umide costiere durante la migrazione, le coppie osservate nel Delta del Po sembrano ben intenzionate a nidificare e riprodursi.

La foto del Pellicano riccio è tratta dal web.
La foto della Perrnice di mare è di Luciano Grandesso ed è stata scattata nelle valli del Delta del Po.