venerdì 29 maggio 2009

Itinerari in barca per vivere il Parco


L’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po in collaborazione con la compagnia di navigazione " Marino Cacciatori" propone un serie di escursioni in barca nel territorio del Parco accompagnati da guide naturalistiche.
Di seguito il programma settimanale valido fino a settembre.

Po di Maistra e golena Ca’ Pisani
il sabato da Porto Tolle, ore 15.00
escursione con guida naturalistica di ore 2.30 circa,
imbarco dal pontile di Ca’ Tiepolo, € 8,00

Bocche Po di Pila, la grande foce
la domenica da Porto Tolle, ore 10.00
uscita di ore 3 circa, imbarco dal pontile
di Ca’ Tiepolo, € 10,00

Scano Boa, fra lagune e canneti
la domenica da Pila di Porto Tolle, ore 15.00
escursione con guida naturalistica di ore 2 circa, € 10,00

Le lagune fra il Po delle Tolle
i mercoledì di luglio e agosto
da Barricata, ore 15.00
escursione con guida naturalistica
di ore 2.30 circa, € 8,00

Le uscite programmate potranno subire variazioni in base alle condizioni meteo

Per prenotazioni e informazioni:
0426 380314 - 329 8607631

martedì 26 maggio 2009

Cronistorie di vita


Da un pò di anni in Valle Pozzatini Vecchia risiede una colonia di Fenicotteri (Phoenicopterus roseus)più o meno numerosa da un min. di 800 fino a un max di 9000 nell’autunno 2006. Dalla lettura degli anelli colorati che diversi di loro portano nelle zampe (sopra il ginocchio) si viene a conoscenza della storia e della cronologia degli spostameti nel loro vagabondare mediterraneo. A tal proposito, pertanto, il Delta del Po con la sosta di questi animali si rivela importante zona nell'area del Mediterraneo per la conservazione della specie e non è detto che presto questo diventi anche un sito riproduttivo.
Ecco alcune cronistorie di Fenicotteri che frequentano il Delta del Po.


FHLA è nato in Francia (Etg. du Fangassier - Bouches-du-Rhône) nel 2004, FZCC è nato nello stesso posto però nel 2006. FHLA prima di arrivare qua ha fatto 739 km, FZCC ne ha fatti 639.
Ci sono poi tre ospiti sardi: MLZA, MKBT, nati nelle Saline di Macchiareddu – Cagliari – rispettivamente nel 2005, 2004, MCPF è nato nel 2000 nello Stagno di Molentargius – Cagliari.
MLZA prima di arrivare nel Delta del Po ha percorso 842 km, MKBT 1349, il più vecchio MCPF ha percorso 8310 Km visitando la Spagna, la Tunisia, l’Italia con Sardegna, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, segue per data il suo tragitto.


16.02.2001 Sevilla - SPAGNA Km 1353
21.01.2002 Jerba, Baie de Guellala - Medenine – TUNISIA Km 2935
21.01.2003 Marismas del Rocio - Huelva - SPAGNA Km 4542
03.07.2003 Pauli Trottas - Oristano (Sardegna) Km 5874
04.07.2003 Pauli Trottas - Oristano (Sardegna) –Kkm 5874
30.08.2003 Valle Fossa di Porto, Argenta - Ferrara - ITALIA Km 6470
17.11.2003Diaccia Botrona - Grosseto - ITALIA Km 6699
17.04.2004 Saline di Cervia - Ravenna - ITALIA Km 6902
30.04.2004 Saline di Comacchio - Ferrara - ITALIA Km 6945
29.11.2004 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto - ITALIA Km 7202
02.01.2005 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto - ITALIA Km 7202
26.06.2006 Saline di Macchiareddu - Cagliari (Sardegna) - ITALIA Km 7605
08.11.2006 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto Km 8007
28.03.2007 Saline di Comacchio - Ferrara - ITALIA Km 8264
01.04.2009 Valle Pozzatini - Rovigo - ITALIA Km 8310

Ospiti spagnoli: X/AJS è nato in Spagna nel 2007 , Punta de la Banya, PNDE - Tarragona nel Parc natural del Delta del l’Ebre ed è giunto dopo 1070 Km nel Parco del Delta del Po per chiedere un gemellaggio.
Altre letture effettuate riguardano per lo più Fenicotteri provenienti dalle vicine Saline di Comacchio dove da diversi anni è presente una colonia stabile e nidificante formata da qualche migliaio di individui.




La cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico è una tecnica basata sul marcaggio individuale dei volatili con l’apposizione di una anello metallico alla zampa. La successiva ricattura di un uccello inanellato ci fornisce indicazioni sulla sua vita ed in particolare dei suoi spostamenti.
L’inanellamento degli uccelli a scopo scientifico nacque in Danimarca nel 1889, quando H.d: Mortensen marcò alcuni storni con anelli metallici con impressi numeri progressivi, con lo scopo di ricevere lettere di segnalazione. Da allora l’inanellamento si e’ evoluto in tecnica di ricerca utilizzata in tutto il mondo, basandosi sulla marcatura individuale degli uccelli mediante anelli di tipo e diametro adatti alle dimensioni ed alle abitudini delle diverse specie.
In Italia l’inanellamento a scopo scientifico iniziò nel 1929 ad opera del prof. Alessandro Ghigi, particolarmente interessato allo studio delle migrazioni degli uccelli. Realizzò una rete di stazioni di inanellamento istituendo una serie d Osservatori Ornitologici già coordinati a livello nazionale dall’Università di Bologna.
Per i piccoli Passeriformi vengono utilizzate apposite reti, mentre per gli uccelli di grandi dimensioni si utilizzano soprattutto trappole di vario tipo. Un discorso a sé meritano gli uccelli coloniali, sia per la metodologia utilizzata sia per la delicatezza dell’operazione, dal momento che generalmente viene effettuata durante il periodo riproduttivo e che si attua per lo più sui piccoli non ancora in grado di volare. Per questi animali vengono regolarmente portati avanti dei piani di ricerca con l’utilizzo anche di anelli in PVC di vario colore (generalmente indicativo del Paese di appartenenza) recanti una sigla specifica per ogni individuo, leggibile a distanza con un cannocchiale. In tal modo il ritrovamento, ma più frequentemente, l’osservazione di individui inanellati consente di tracciare il percorso svolto nell’arco dell’intera loro vita. In particolare è possibile ottenere informazioni dettagliate su alcuni aspetti importanti della biologia della specie, come la longevità, la fedeltà al sito di nidificazione e/o di svernamento, etc.

giovedì 14 maggio 2009

Perle di stagione.

Cavalieri d'Italia (Himantopus himantopus) e Avocette (Recurvirostra avosetta) da tempo frequentano e nidificano nel Delta del Po, spesso occupano gli stessi ambienti in particolari quelli costieri con preferenza per le valli da pesca. Abbondanti e facilmente osservabili sono in questo periodo tra gli incontri più graditi che si possono avere nel Delta del Po.



Fino alla fine dl XIX secolo in polesine il Cavaliere d'Italia era considerato solo come specie rara e non nidificate. Oggi ben presente, questa specie migratoria nidifica nel Delta del Po con una stima di 200 coppie.



Anche l'Avocetta come il Cavaliere d'Italia fino alla fine del XIX secolo era ritenuta specie rara e non nidificante.
Finora la nidificazione dell'Avocetta nel Delta del Po ha avuto negli anni un andamento variabile con un minimo di 100 coppie fino a un massimo di 200 coppie.
Attualmente in una valle da pesca è presente un consistente colonia con circa 400 individuui con una mia stima di almeno 100 nidi.
Specie presente nel Delta del Po anche come svernante con punte di circa 2500 individui censiti nell'inverno 2003, la media calcolata nel periodo 1999 - 2003 (11% della popolazione italiana svernante) costituisce un valore di importanza internazionale per la specie.

lunedì 11 maggio 2009

Primavera nel Parco Veneto del Delta del Po

E perchè sono amici, e perchè sono bravi e appassionati mi sento in dovere di ricordare i prossimi incontri nel Parco del Delta del Po con due straordinari personaggi. il primo appartenente al mondo della fotografia naturalistica, pluripremiato con vari riconoscimenti a livello mondiale, carismatico e frizzante. L'altro pure fotografo, ma con una esasperata coinvolgente passione per gli strigiformi, i rapaci notturni, gufi, civette & Co.
Ultimo incontro con noi Guide Ambientali del Parco del Delta del Po per una divertente e suggestiva uscita notturna al Giardino Botanico di Porto Caleri.

Venerdì 15 maggio
Serata di videoproiezioni.



Presso la sala riunioni del Visitor Center di Porto Viro alle ore 21.00 alla scoperta della natura del Parco del Delta del Po con il fotografo naturalista Milko Marchetti .


Domenica 17 maggio
Gufando, primo incontro.



Presso la sala riunioni del Visitor Center di Porto Viro alle ore 10.30 Marco Mastrorilli ,
l'uomo dei gufi, presenta il suo nuovo libro “Gufi e civette”.

Venerdì 29 maggio
Gufando, secondo appuntamento
La notte è un terreno misterioso

Alle ore 21.00 escursione notturna al Giardino Botanico di Porto Caleri accompagnati da guide naturalistiche alla ricerca degli uccelli notturni.
Iniziative gratuite promosse dall'ente Parco e organizzate in collaborazione con Aqua
Info per le serate naturalistiche del Parco tel. 0426 662304 - 372202

mercoledì 6 maggio 2009

Oasi di Cà Mello, prossimi incontri.

17 maggio
Giornata dedicata al mare e alle “perle” della laguna

Degustazione prodotti della Sacca degli Scardovari.
Mercatino dell’artigianato locale e prodotti del territorio.
Visita guidata gratuita a piedi lungo i sentieri dell’oasi, alle ore 16.00.
Escursioni in barca con i pescatori della Sacca, su prenotazione alle ore 15.00
(durata 2 ore circa, € 15,00 adulti, € 10,00 bambini, min. 4 partecipanti).

24 maggio
Giornata Europea dei Parchi Visite guidate gratuite a piedi:

alle ore 10.30 lungo i sentieri dell’oasi e alle 15.30 al Bosco della Donzella.
Escursioni in barca con i pescatori della Sacca, su prenotazione alle ore 15.00
(durata 2 ore circa, € 15,00 adulti, € 10,00 bambini, min. 4 partecipanti).


30 maggio
Week-end di primavera accompagnati da una guida alla scoperta di luoghi e aneddoti curiosi

ore 15.00 incontro all’Oasi di Ca’ Mello per una passeggiata.
Iniziativa gratuita, promossa dall’Assessorato al Turismo della provincia di Rovigo.

1 giugno
Week-end di primavera accompagnati da una guida alla scoperta di luoghi e aneddoti curiosi


Ore 10.00 incontro all’oasi per una pedalata lungo la Sacca degli Scardovari
e le risaie della bonifica (durata 2 ore circa, possibilità di noleggio bici in loco € 7,00).
Iniziativa gratuita promossa dall’Assessorato al Turismo della provincia di Rovigo

L’oasi è aperta: dal 15 marzo al 16 giugno e dal I settembre al 31 ottobre 2009
con il seguenti orari: sabato 10.00 - 12.30 / 14.30 - 17.00 e domenica 10.00 - 18.00.
Su prenotazione: escursioni guidate a piedi e in bicicletta (€ 5,00 a persona, min. 10 partecipanti), in barca con i pescatori della Sacca (€ 15,00 a persona, min. 4 partecipanti).
Su richiesta: aperture, escursioni, laboratori ed incontri didattici personalizzati.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI 335 1272609
E-mail: oasicamello@aqua-deltadelpo.com

Le terre degli Indios

Scattata in Brasile l'esecuzione di una sentenza che difende le terre degli Indios.
Per la prima volta sono i latifondisti a essere cacciati dall'Amazzonia.
Tensione per l'allontanamento forzato dei grandi coltivatori. Il governatore: «Diventerà uno zoo umano»

Prima di lasciare le loro proprietà bruciano tutto, per non lasciare niente agli Indios. Per la prima volta a essere cacciati dalla loro terra, nell'Amazzonia brasiliana, non saranno gli indigeni: sono loro ad avere vinto, per la prima volta, una battaglia legale che riconosce i loro diritti e vieta ai latifondisti di frazionare un'altra fetta di foresta. A dover fare le valige, con le buone o con le cattive, sono i bianchi. Scaduta la data limite di 45 giorni per il ritiro volontario dei non-indios, la polizia federale brasiliana ha infatti cominciato le operazioni di espulsione dei grandi coltivatori di riso (arrozeiros), dei latifondisti e dei contadini che ancora occupano abusivamente la terra indigena Raposa/Serra do Sol, nello stato amazzonico settentrionale di Roraima.

LA RESISTENZA DEI LATIFONDISTI - Il capo degli "arrozeiros", Paulo Cesar Quartiero, accusato di molteplici episodi di violenza contro i nativi locali e di danni all’ambiente, ha resistito quasi 12 ore allo sgombero opponendosi a una pattuglia di 25 agenti. La sua Fazenda Providencia, riferiscono i giornali brasiliani, è stata assegnata dal "tuxaua" (capo indigeno) Avelino Pereira della comunità di Santa Rita a dieci famiglie di nativi che vivranno di agricoltura. Le autorità locali stimano che il ritiro forzato degli occupanti da Raposa si protrarrà, tra le tensioni, almeno per due settimane.

LA DECISIONE DELLA CORTE - Con una decisione che avrà ripercussioni anche sulle terre indigene ancora da demarcare, il Supremo tribunale federale brasiliano si era pronunciato a metà marzo per l’allontanamento dei bianchi confermando l’omologazione in area continua e senza frazionamenti di Raposa, 1,7 milioni di ettari abitati da 17.000 indigeni Macuxi, Wapixana, Ingariko, Patamona e Taurepang, già firmata dal presidente Lula nel 2005 a conclusione di un iter legale durato quasi 30 anni.

Quanto segue lo considero puro razzismo....

IL GOVERNATORE: «DIVENTERA' UNO ZOO UMANO» - A peggiorare le cose è intervenuto anche il governatore di Roraima, José de Anchieta Júnior, da sempre contrario ai diritti degli Indios. Nelle dichiarazioni al quotidiano "Globo" non ha certo nascosto il suo disappunto per la decisione della Corte suprema: « Non pretendo nè voglio discutere oltre. Ne abbiamo già parlato a fondo. La riserva indigena di Roraima si trasformerà in un autentico zoo umano. Senza contatto con i Bianchi, quelli che vedremo vivere là saranno animali umani».


NUOVE INSIDIE PER GLI INDIOS
- Nella sentenza ci sono comunque alcune clausole che potrebbero avere gravi conseguenze per gli Indiani in tutto il Brasile. I giudici della Corte Suprema hanno infatti stabilito che i governi federali dello stato brasiliano – alcuni dei quali notoriamente antidovrebbero essere coinvolti in modo più attivo nei processi di demarcazione dei territori indigeni. La loro partecipazione potrebbe rendere le demarcazioni più lente e difficoltose. La sentenza sancisce anche che i popoli indigeni non debbano essere consultati su progetti di sviluppo che, pur riguardando le loro terre, vengano dichiarati “di interesse nazionale”. I giudici hanno anche stabilito che i territori indigeni che sono già stati demarcati (e mappati) non devono essere ampliati. Questo preoccupa in modo particolare tribù come i Guarani, a cui sono state riconosciute legalmente solo piccole aree di terra prima della costituzione del 1988 che garantisce i loro “diritti originali” sulle terre ancestrali. Ana Paula Souto Maior, avvocato della ONG brasiliana ISA (Istituto Socio Ambientale), ha commentato: «Alcune di queste condizioni sono allarmanti e non resta che vedere che tipo di impatto potranno avere sui numerosi territori che ancora aspettano di essere demarcati o ampliati».

Tratto dal Corriere della Sera.it di Stefano Rodi