giovedì 24 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

Corso BW Comacchio 2010


Quattro incontri a Gennaio 2010,
Lezioni e uscite per conoscere il popolo alato.

Sabato 9 gennaio,
Fabrizio Borghesi "Dai citeri usati nell'inanellamento all'osservazone di dettagli nel birdwatching"
Domenica 17 gennaio,
Eddi Boschetti, "Le specie svernanti e nodiche nel delta del Po" lezione all'Oasi Naturalistica di Valle Canneviè, pranzo al ristorante dll'oasi, escursione pomeridiana ai capanni dell'oasi e alle foci del Po di Volano.
Sabato 23,
Marco Basso, "La fotografia naturalistica come supporto allo studio degli uccelli".

Domenica 31
,Menotti Passarella, "Fenicotteri", pausa pranzo all'agriturismo "Prato Pozzo" segue visita all'Oasi di Boscoforte.

Ci si vede al Centro Visite Manifattura dei Marinati a Comacchio, info 0533 81742, intanto auguro delle "bone feste" e buon BW a tutti.

martedì 1 dicembre 2009


Dal 30 novembre prende il via la nuova campagna della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) per salvare le specie più a rischio, indicatrici di un ambiente malato che minaccia anche la salute dell'uomo.
La campagna si basa su un concetto molto semplice: salvare gli uccelli e l'ambiente costa poco, e ci guadagniamo tutti. Così è stata pianificata una campagna che invita telespettatori, radioascoltatori, lettori e navigatori di internet ad approfittare dell'incredibile offerta LIPU per salvare uccelli e ambiente a un prezzo irripetibile: basta un euro da inviare con un sms al 48588.
Un'occasione da non perdere per fare del bene all'ambiente e a noi stessi. Il tono di tutta la campagna è ovviamente promozionale e dà vita a spot, comunicati radio e campagne stampa che citano il linguaggio tipico delle offerte, dei fuori tutto e delle svendite.



Un dato allarmante

In Italia su 88 specie di uccelli 44 sono in serio pericolo. Delicate spie di un pianeta malato a causa di uno sviluppo senza limiti, dell'intensificazione agricola, dell'inquinamento, dell'urbanizzazione selvaggia e dei cambiamenti climatici.

La LIPU, da oltre 40 anni, lavora per proteggere la natura e i suoi delicati equilibri. Capovaccaio, Tarabuso, Berta Maggiore e altre specie che forse non hai mai sentito nominare stanno scomparendo. Non sono famosi, ma la loro vita ha ugualmente un valore immenso per noi e per l'ambiente in cui viviamo. Gli uccelli sono esseri preziosi e insostituibili.

Ci hanno insegnato il volo. Ci indicano le stagioni. Mangiano gli insetti e riempiono il silenzio del cielo con il loro canto. Abitano boschi, fiumi, laghi, stagni e ambienti agricoli che troppo spesso vengono sostituiti con migliaia di metri cubi di cemento, aggrediti da un'agricoltura piena di pesticidi che impoverisce il terreno, cancellandoli per sempre.

E se stanno male loro, stiamo male anche noi. Sostieni la campagna
"SALVIAMOGLI LE PENNE, SALVIAMOCI LE PENNE"
e le azioni concrete per cambiare il futuro delle specie in pericolo e il loro ambiente... il nostro stesso futuro.

• Sensibilizzare sugli impatti dei cambiamenti climatici, per la Pernice bianca

• Proteggere le aree marine da speculazione edilizia e inquinamento, per la Berta maggiore

• Promuovere un'agricoltura rispettosa dell'ambiente, per la Gallina prataiola

• Difendere le zone umide con le Oasi della LIPU, per il Tarabuso

• Tutelare la biodiversità con progetti di reintroduzione in Puglia, per il Capovaccaio


Non dobbiamo mai dimenticare che ogni azione di salvaguardia nei confronti di qualsiasi specie e di qualsiasi ambiente, altro non è che un'azione che ricadrà direttamente sulla qualità della nostra stessa vita e su quella delle generazioni che seguiranno.

"Quando una specie scompare, indica che il pianeta è diventato meno abitabile anche per l'umanità."

(David Suzuki)

sabato 28 novembre 2009

XV° Settimana dei Beni Culturali in Polesine

In occasione della XV° Settimana dei Beni Culturali in Polesine domenica 13 dicembre 2009 ore 11,00 Nino Migliori presenta alcuni scatti inediti "Gente del Delta " (1958) presso "Il Granaio" di CA' CORNERA stazione di sosta nel delta del Po PORTO VIRO (RO) all'inaugurazione della mostra sarà presente l’autore stesso.

Interagire con scatto: sette fotografi e un dipinto del ‘700

Anche a Ca’ Cornera condividono, con entusiasmo, il tema che caratterizza “La XV Settimana dei Beni Culturali in Polesine” : Il Settecento in Polesine - vita e cultura artistica. Riscoprire come lo stile di quel tempo influenzò ogni aspetto della vita, trasformando tutto in travolgente splendore e “illuminando” ottimisticamente le capacità razionali dell’uomo. Quale miglior viatico per apprezzare la prossima mostra su Mattia Bortoloni e il ‘700 veneto a Palazzo Roverella di Rovigo !?
Dal prestito di un dipinto del ‘700, da amici collezionisti, dal raffinato intuito, è scaturito, a Ca’ Cornera, una sorta di “laboratorio” con l’instancabile e propositivo gruppo fotografico MIGNON di Padova composto da: Fatima Abbadi, Ferdinando Fasolo, Roberta Lotto, Mauro Minotto, Giorgio Pandolfo, Giampaolo Romagnosi, Angelo Tassitano.
E’ vero il piacere della contemplazione! E’ il fine di tutta la ricerca estetica.

In primo luogo, l’impatto con la grande tela “Presentazione di Gesù al tempio” attribuita all’ Anselmi (1723 – 1797).
Giorgio Anselmi (1723 – 1797), pittore frescante formatosi, assieme a Mattia Bortoloni, all’ombra di Antonio Balestra nella Verona del fine settecento, ammirato dalla letteratura artistica Barocca , quale vivace autore di lavori in affresco e ad olio, attivo soprattutto in Lombardia, nel Veneto, nel Trentino e in Emilia. Negli anni maturi mentre eseguiva, per la bella e sontuosa chiesa di Santa Sofia a Lendinara, gli affreschi della cupola e dei pennacchi, disgraziatamente cadde da un’impalcatura e morì il 30 marzo 1797. E’ quando si misura con i temi sacri che dà il meglio. E’ sapiente nella sua arte di mescolare i secoli e le culture. Qui, nella nostra tela, affiora anche l’interesse per le realizzazioni di Rembrandt, come dimostra la presenza del vecchio barbuto Simone che sembra tolto di peso dalle incisioni del maestro olandese. Ma la verve che anima l’insieme, dove tutti i personaggi sono legati fra di loro dalla dinamica dei gesti, è tipicamente settecentesca e conferisce al dipinto una vitalità nuova. Il ritmo si fa quasi concitato, le figure sono come prese in un vortice.

L’idea di accostare gli scatti di sette fotografi all’opera dell’Anselmi nasce dal proposito di offrire un’esperienza estetica più che didattica. Corrispondenze che emergano da sole alla sensibilità dello spettatore e non solo imposte dalla teoria del confronto con la tela settecentesca. Un esercizio di sensibilità per uno sguardo doppio, di incrocio, di incontro, di sovrimpressione mentale. Un “faccia a faccia” di scatti basati sulle emozioni per opposizioni o per contiguità, fino a dar vita a sequenze di un involontario documentario: sincopato, interrotto, ma coerente. Zoomate e messe a fuoco per porre in rilievo solo alcune parti del dipinto : isolare particolari dall’insieme, calibrare giochi, modulare rapporti, definire priorità. Quello che potrebbe colpire lo spettatore non è tanto la diversità delle fotografie, nella molteplicità delle esperienze ma la prevista concordanza dell’utilizzo del bianco e nero che accomuna, per scelta, tutto il gruppo Mignon. Loro sanno bene che pure il “bianco e nero”, citando il grande Nino Migliori, “ha un suo cromatismo, che è subito evidente nelle infinite gamme di grigi, che danno profondità e rilievo, come se si trattasse di vari colori e dunque a suo modo anche il bianco e nero è un vero, puro colore”. Nell’immobilità delle rappresentazioni, non mancano i colpi di teatro: ombre sorgono dallo spazio. Diaframmi luminosi, per dividere l’arte e gli spettatori dalla realtà, sostituiscono la luce universale con quella quotidiana per scolpire il tempo. Puro teatro quasi cinema. Personalità che, pur appartenendo a costellazioni differenti diventano registi di un film estremo, che potremo dire come Pasolini, è “lingua vivente della realtà”.
(a firma di Giampaolo Gaspareto)

giovedì 12 novembre 2009

La Prima Linea

Uscirà il 20 novembre prossimo (in anteprima a Rovigo il 18) il film diretto da Renato De Maria girato tra Torino, Venezia, Roma e per l’ennesima volta nel Delta del Po, ma diciamo Polesine.
Il film tratto dal libro di Sergio Segio “Miccia corta” narra le vicende del gruppo terroristico Prima Linea e in particolare dell’ assalto organizzato il 3 gennaio 1982 dal comandante Sirio (Segio) per liberare la sua compagna, Susanna Ronconi e altre terroriste, durante l’attacco morì Angelo Furlan, falegname in pensione, 64enne che quel giorno, durante l’attacco, passava per caso vicino al carcere. Un interessante anche se triste spaccato di storia Italiana.

Ho avuto l’onore e il piacere di collaborare alla realizzazione delle scene girate nel Delta e invio un caro saluto a Michela e Francesco della produzione, ricordo con piacere il bravo Renato De Maria, gli altri collaboratori e tutta la troupe. Con questa mia terza esperienza di produzione cinematografica (tutte nel Delta del Po) posso dire: “ IO C’ERO”.



Con me anche Ale in versione “sbirro”.



Ricordo che negli ultimi tre anni sono ben quattro i film girati totalmente o in parte nel Delta del Po:
2006 "La giusta distanza" C. Mazzacurati.
2006 "Lascia perdere Jonni" F. Bentivoglio.
2008 "Sanguepazzo" M.T. Giordana
2009 La Prima Linea" R. De Maria
Un caro saluto dal vostro scouting location del Delta e andatelo a ... .... vedere.

lunedì 19 ottobre 2009

Perle di Delta

Oasi "Golena Cà Pisani: "I miei momenti nel Delta"




..."Come da una platea privilegiata, nell’oasi è possibile osservare la struggente trama dell’evolversi delle loro vite. Connesse fra loro, come le maglie di un’ immensa rete, si rinnovano secondo un copione che replica invariato da milioni di anni, in uno scenario dalle mille metamorfosi".
(Eddi Boschetti - Ventaglio n. 31 - Luglio 2005)


dal cannocchiale, in acqua, millecinquecento Germani reali


specie globalmente minacciata considerata a forte rischio, i pigmei, i Marangoni minori, sono oggi una presenza consolidata nel Delta del Po.


bianchi, candidi, eleganti gli Aironi bianchi maggiori arrivano con il freddo. In questi giorni nel valli del Delta del Po si possono osservare gruppi composti da centinaia di individui


quattro Alzavole, la più piccola anatra europea, immortalate da uno dei capannini mascherati di cui l'oasi è dotata (lontane per la mia compatta)


...sul finire della giornata, tiepidi raggi di sole riscaldano l'aria ormai autunnale, nuovi colori in arrivo, disteso sull'erba guardo nel cielo le nuvole, momenti di Delta...

17.10.09 specie osservate:
1. Airone cenerino
2. Falco di palude
3. Gheppio
4. Poiana
5. Gabbiano comune
6. Gabbiano reale
7. Gallinella d'acqua
8. Martin pescatore
9. Moriglione
10. Garzetta
11. Colombaccio
12. Cormorano
13. Storno
14. Basettino
15. Usignolo di Fiume
16. Pettirosso
17. Pantana
18. Piro piro culbianco
19. Tortora dal collare
20. Alzavola
21. Airone bianco maggiore
22. Marangone minore
23. Migliarino di palude
24. Svasso maggiore
25. Germano reale

giovedì 15 ottobre 2009

Della serie: "Quando un uomo pensa una stronzata a Singapore, a Rovigo si avvera".

Così come Monello Vianello, intitola le prime righe del suo blog, io riporto quanto segue.

Giovedì 15 Ottobre 2009, da "Il Gazzettino".

Scenari tecnologici futuribili all'orizzonte del Delta del Po. Li schiuderà l'ambientalizzazione a carbone della centrale Enel e interesseranno un largo tratto dell'Alto Adriatico.
Il finanziamento da cento milioni di euro che Enel ha ricevuto dall'Unione europea nell'ambito dell'intesa sul Carbon sequestration leadership forum, ha permesso al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola di siglare un accordo con il suo omologo inglese Ed Milliband. I due stati collaboreranno sui progetti di cattura e sequestro di Co2. Uno dei due progetti sperimentali italiani è collegato alla riconversione dell'impianto di Porto Tolle.
Ma più ancora della notizia in sé, la domande più insistenti riguardano dove verrà stoccata la CO2 prodotta e se si può riutilizzarla. La risposta non poteva darla che il responsabile Energia di Enel ingegner Sauro Pasini.
Lo stoccaggio per il riutilizzo è escluso? «Direi di sì - risponde Pasini -. Un milione di tonnellate annue è davvero un quantitativo difficile da riutilizzare. Anche per questo Enel ha instaurato una collaborazione con Eni sulla scorta scientifica del centro ricerche di Trieste e dell'Istituto di vulcanologia di Roma. Ci sono due possibilità di stoccaggio, entrambe a una distanza massima di un centinaio di chilometri da Porto Tolle. Il primo riguarda un deposito salino acquifero profondo nel quale si trova sale in soluzione. La CO2 inserita si scioglierebbe e sarebbe rimineralizzata nel corso dei millenni».



Che quantità riuscireste a sequestrare? «La capacità del giacimento può arrivare 300, 400 milioni di tonnellate. Quel che importa è però la sicurezza. I giacimenti utilizzabili debbono avere una sorta di cappello di 400-700 metri di roccia impermeabile per evitare ogni possibilità di fughe».
L'altra opzione qual è? «Eni sta valutando la possibilità di sfruttare lo stoccaggio di CO2 in alcuni giacimenti esausti con il duplice scopo di sequestrare il gas e far uscire la parte di metano ancora imprigionata. Qui si parla di quantità sequestrate decisamente inferiori. Il vantaggio è dato però dal recupero del combustibile. I giacimenti si trovano a non più di 20 chilometri dalla costa».
E per portare la CO2 in loco? «Useremo una pipe line di 20 o 30 centimetri di diametro. Una piattaforma sopra al giacimento provvederà al pompaggio a 100-150 bar di pressione fino a 1,5 km di profondità. L'accordo prevede che le autorizzazioni vadano in parallelo con quelle della centrale e già nel 2015-2016 tutto sarebbe operativo».

martedì 6 ottobre 2009

Delta d’Autore


"Viaggio lungo il Po"
Rassegna cinematografica a cura dell’Associazione Culturale “Magnacharta”.
Presso Sala della Musica, Via U. Giordano 3, Porto Tolle – RO – Ingresso libero .

Programma:

Giovedì 22 ottobre 2009
“Documentari sul Delta”
Gente del Po di M. Antognoni
I Mustri di R. Ragazzi
Chiamata a scirocco di R. Ragazzi
Lungo l fiume di E. Olmi
Traghetto ultimo viaggio di G. Marangoni


Giovedi 5 novembre 2009

“Ossessione” di Luchino Visconti

Giovedì 19 novembre 2009

“L’estate di Davide” di carlo Mazzacurati

Giovedì 3 dicembre 2009

“Un metro sotto i pesci”
Ospiti della serata i registi:
Alessandro Rossi e Michele Mellara

INFO: Informagiovani/Sala della Musica Tel. 0426 380874 (lun – ven 9-12, 16-19 email: gruppomagnacharta@libero.it

martedì 29 settembre 2009

Caccia il cacciatore


La stagione venatoria o meglio la stagione di caccia è da poco iniziata, gioia per alcuni, profondo disgusto per molti altri, tra cui il sottoscritto, ed è per questo che, per chi vuole CACCIARE IL CACCIATORE, riporto le regole della caccia per potersi difendere da questi prodi che arrivando da chissà dove, turbano il tuo riposo, la tua quiete, il tuo fondo, i tuoi sentimenti.

Le principali regole della caccia

1. Distanze dalle case
La caccia è vietata per una distanza di 100 metri da case, fabbriche, edifici adibiti
a posto di lavoro.
E' vietato sparare in direzione degli stessi da distanza inferiore a 150 metri.
2. Distanze da strade e ferrovie
La caccia è vietata per una distanza di 50 metri dalle strade (comprese quelle
comunali non asfaltate) e dalle ferrovie. E' vietato sparare in direzione di esse da
distanza inferiore a 150 metri.
3. Distanze da mezzi agricoli
La caccia è vietata a una distanza inferiore di 100 metri da macchine agricole in
funzione.
4. Distanze da animali domestici
La caccia nei fondi con presenza di bestiame è consentita solo ad una distanzasuperiore a metri 100 dalla mandria, dal gregge o dal branco.
5. Trasporto delle armi
È vietato trasportare le armi da caccia, che non siano scariche e in custodia, all'interno
dei centri abitati e delle altre zone ove è vietata l'attività venatoria, a bordo
di veicoli di qualunque genere e nei giorni non consentiti per l'esercizio venatorio.
6. Mezzi vietati di caccia
Reti, trappole, tagliole, vischio, esche e bocconi avvelenati, lacci, archetti, balestre,
gabbie trappola.
7. Giorni vietati
Martedì e venerdì sono giorni di assoluto silenzio venatorio anche se festivi.
8. Orari di caccia
La caccia è consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.
9. Stagione venatoria
Inizia la terza domenica di settembre e chiude il 31 gennaio.
10. Luoghi di divieto di caccia
Terreni di pianura innevati, stagni e laghi ghiacciati, terreni allagati, giardini privati,
parchi pubblici, centri abitati, aree adibite a sport, parchi e riserve naturali, oasi,
zone di ripopolamento, foreste demaniali.
11. Allenamento dei cani da caccia
È' consentito dalla terza domenica di agosto fino alla seconda domenica di settembre,
nei giorni di mercoledì, sabato e domenica, dalle ore 6 alle ore 11 e dalle ore
16 alle ore 20, su terreni incolti, boschivi di vecchio impianto, sulle stoppie, su
prati naturali e di leguminose, non oltre dieci giorni dall'ultimo sfalcio.
L'allenamento è poi consentito nei campi addestramento cani tabellati.
12. Colture agricole e caccia con i cani
L'accesso dei cani è vietato nei terreni coltivati a riso, soia, tabacco ed ortaggi.
L'uso dei cani è consentito in numero massimo di due per cacciatore.
L'esercizio venatorio è vietato in forma vagante sui frutteti, vigneti fino alla data del
raccolto, coltivazioni di riso, soia e mais da seme.
13. Omessa custodia dei cani da caccia
L'articolo 672 del codice penale "Omessa custodia e mal governo di animali" punisce
chi lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da
lui posseduti.
14. Polenta e uccelli
Nei locali pubblici è vietato servire polenta e uccelli selvatici anche se sono appartenenti
a specie cacciabili e abbattuti legalmente.
15. Violazione di domicilio
L'articolo 614 del codice penale "Violazione di domicilio" punisce chi si introduce
nei giardini e nelle pertinenze delle abitazioni civili.
16. Uccisione di cani, gatti, animali da cortile
L'articolo 638 del codice penale "Uccisione o danneggiamento di animali altrui"
punisce chi uccide o rende inservibili, deteriora o avvelena gli animali che appartengono
ai privati.
17. Bocconi avvelenati
L'articolo 727 del codice penale "Maltrattamento di animali" punisce anche chi
causa la morte per avvelenamento di essi, mentre la legge sulla caccia punisce
penalmente chi utilizza bocconi avvelenati.
18. Disturbo delle persone
L'articolo 659 del codice penale "Disturbo delle occupazioni o del riposo delle
persone" punisce chi con rumori molesti disturba le occupazioni o il riposo delle
persone.
19. Spari nei pressi delle abitazioni
L'art. 703 del codice penale "Accensioni ed esplosioni pericolose" punisce penalmente
chi in un luogo abitato o nelle sue adiacenze o lungo una pubblica via o indirezione di essa spara con armi da fuoco.
20. Bossoli delle cartucce
È vietato abbandonare a terra i bossoli delle cartucce.

Chi vigila sul rispetto delle leggi sulla caccia?

La vigilanza sull'applicazione delle leggi sulla caccia (art.27 L.157/92) è affidata a:
Guardie Venatorie della Provincia, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia
di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Guardie volontarie venatorie delle
associazioni ambientaliste e venatorie.
Il cittadino può denunciare gli illeciti penali ed amministrativi a ciascuno dei corpi sopra elencati.
Corpo forestale: 1515
Carabinieri: 112
Polizia: 113
Giova ricordare che l'art. 361 del codice penale "Omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale" punisce il pubblico ufficiale, come il carabiniere, la guardia provinciale, il forestale, il finanziere, la guardia venatoria, il vigile urbano, il quale omette o ritarda di denunciare all'Autorità giudiziaria un reato di cui ha avuto notizia nell'esercizio o a causa delle sue funzioni, come ad esempio i reati sulla caccia denunciati a loro dai cittadini. Il cittadino deve quindi pretendere che le suddette autorità intervengano, ricevano la denuncia e denuncino alla Magistratura i reati commessi dai cacciatori.

Tratto da Caccia il cacciatore .org

martedì 22 settembre 2009

23 KM e cinquecento metri, scarsi.

Giornata splendida, calda con una leggera brezza da Nord –Est, paesaggio il Delta, bella gente, ottimo il cibo. Questa è la cornice del quadro della prima “Pedalata dei sapori”, io sto già pensando alla “Pedalata dei salami” un tour tra codeghini, coppe, panzette, salsicce e salami da tajo, ma questa è un’altra storia, torniamo alla prima avventura. Domenica 20 settembre una settantina di squilibrati, in vari orari del mattino ( 10-11-12.00) si sono presentati all’oasi di Cà Mello e da li partiti in bici con delle ipotetiche guide verso l’orizzonte e oltre.

Partenza ore 10.00. Prima tappa ore 10.20, biotopo Val Bonello, aperitivo, km 3.300



Seconda tappa, ore 11.30, la più dura km 7,100, crostini con alici marinate e frittata di schile, un'ovetto x tirarse su ci voleva

Terza tappa, ore 12.30 dopo 4.100 km spaghettoni fatti in casa con sugo di cozze e vongole, ometto foto, che potrebbero imbarazzare i partecipanti del mio gruppo ma vi consiglio “Osteria Arcadia” a Santa Giulia.




Al km 19.500 ci aspetta un fritto da brivido, ore 13.30.



In Pineta Cassella dopo l’attesa ...



...degustiamo il fritto e finalmente ci sentiamo in pace con noi stessi.



Grazie al supporto spirituale offerto dalla Pro Loco di Porto Tolle e alle volontarie.




Ultima tappa, 4 km, che fadiga … …. All’oasi, ci aspettano dolci e caffè, meritati dopo 23 km e mezzo.



Ore 14.45, un uomo sfinito, cerca di far bella figura tra le top ten della giornata.


Stessa ora, panchina adiacente, i guerrieri chedono: " Quando si riparte?" ... presto! Ciao

lunedì 14 settembre 2009

XXXI WORLD ARMWRESTLING CHAMPIONSHIP



Fotoreport e commenti


Uno scorcio del nuovissimo palazzetto dello sport di Porto Viro che ha ben superato questo suo primo test, tantissimi gli appassionati che hanno assistito alle sfide.


Nei sei tavoli di gare per più di otto ore al giorno i 1600 iscritti alla gara di 46 nazioni deiverse, si sono dati battaglia seguiti da 12 arbitri, tanto di speaker e un preparatissimo staff di traduttori-ci. Un mega schermo proiettava le sfide in atto sempre con un esaltante sottofondo musicale, bravo anche lo staff tecnico in regia.


Organizzatissima la tifoseria svizzera in trasferta per seguire il loro beniamino Hopp Silu (ognuno ha il Silu che si merita). Durante le pause hanno dato il via ha un simpatico show musicale, durante le gare a turno ogni tifoso provvedeva a non far mai mancare ai compagni i generi di conforto, solo ed esclusivamente birrrrra !!!


Anch'io mi sono appassionato allo sport e sono stato scelto come "braccio di riscaldamento" in foto con il simpatico Tom.


La ciliegina sulla torta, Sarah Backman sopranominata "Top roll model" diciasettenne svedese riconfermata campione del mondo femminile per la sua categoria (70 kg destro) Sarah concorre con entrambe le braccia, destro e sinistro, con il sinistro si è classificata seconda. Con questo devo pertanto ritrattare quanto scritto nel post precedente, devo dire che oltre al football americano femminile anche il braccio di ferro non è male!
Bellissima manifestazione, ben riuscita, in molti ci hanno salutato con un GOOD BYE ITALIA.

domenica 6 settembre 2009

XXXI Campionato Mondiale di Braccio di Ferro nel Parco del Delta del PO

Inizia oggi domenica 6 settembre 2009, il XXXI campionato mondiale di braccio di ferro, le sfide si svolgeranno nei prossimi giorni presso il neo inaugurato palazzetto dello sport di Porto Viro – RO - . Tra oggi e domani gli oltre 1000 iscritti al mondiale si ritroveranno a Rosolina mare presso il centro congressi, sede logistica della gara, per l’iscrizione, la pesatura e la sistemazione in vari alloggi nella località stessa.



A tutti i partecipanti al momento dell’iscrizione verrà donato un “cestino di ben venuto” con prodotti tipici del Delta quali il riso e il miele e una cartellina contenente materiale informativo sul Delta del Po, per l’occasione sono state stampate anche tre diverse cartoline ricordo, due con i nostri paesaggi ed una che illustra i prodotti tipici. Sponsor ufficiale della manifestazione è il Parco del Delta del Po che ha saputo sfruttare bene questa occasione per far conoscere, è il caso di dirlo, a livello mondiale il nostro affascinante territorio e il suo parco. La potente macchina organizzativa ha messo in piedi anche una serie di escursioni nel Parco Delta del Po e a Venezia.
Io comunque, al braccio di ferro, continuo a preferire il football americano femminile, i gusti sono gusti.

sabato 29 agosto 2009

... che storia vecio ....


Questa notizia l'ho trovata sul "Corriere della sera" un pò nascosta,io la trovo divertente, molto divertente. Altro che griffe o orologi taroccati venduti in spiaggia per sopravvivenza ... ....


Imbarazzo al Rijksmuseum: "Ora lo terremo come una "curiosità"

Olanda: è falso il pezzo di Luna esposto
al Museo Nazionale. È legno fossile.

Era stato donato nel 1969 al primo ministro olandese Drees dall'ambasciatore americano.

AMSTERDAM - Il sasso di provenienza lunare da vent'anni nelle collezioni del Museo Nazionale olandese di Amsterdam è falso.
Cioè non proviene dalla Luna: un'analisi geologica approfondita ha dimostrato senza ombra di dubbio che si tratta di legno fossile. E a meno di ipotizzare che sul nostro satellite naturale ci siano foreste pietrificate - cosa che neanche il più folle scrittore di fantascienza si sognerebbe mai - l'oggetto in questione non è stato raccolto dagli astronauti dell'Apollo 11, come finora si era pensato. «Non vale più di 50 euro», ha commentato il geologo Frank Beunk. Ma se è falso, come è arrivato in uno dei musei europei più prestigiosi?

INTRIGO POLITICO - Il finto reperto ha padri più che nobili e probabilmente del tutto ignari della «bufala», che a questo punto si può ipotizzare messa in atto dalla Nasa o dal dipartimento di Stato americano. Il sasso arrivò al Rijksmuseum nel 1988, dopo la scomparsa dell'ex primo ministro olandese Willem Drees. Il reperto faceva parte della collezione personale del premier e gli venne donato il 9 ottobre 1969 dall'allora ambasciatore americano in Olanda, J. Williams Middendorf, in occasione della visita promozionale nei Paesi Bassi dei tre astronauti dell'Apollo 11. I nomi dei cinque protagonisti «dell'intrigo internazionale» sono infatti riportati nel cartellino che accompagna la roccia. Dopo la missione di Apollo 11, gli Stati Uniti mandarono in giro per il mondo (24 nazioni in 45 giorni) i tre astronauti in un tour promozionale, portando in dono vari reperti raccolti sulla Luna. Uno di questi - raccolto però dall'Apollo 17 - è conservato anche al Museo di scienze naturali di Milano, anche se non gli viene dato troppa evidenza.

DUBBI - Alcuni dubbi sull'autenticità del campione olandese sorsero nel 2006, in occasione della prima esposizione al pubblico del reperto. Un esperto di voli spaziali fece notare che la maggior parte dei reperti regalati dagli americani a un centinaio di nazioni (tra le quali appunto l'Italia) non proviene dall'Apollo 11, ma da missioni successive. Ed è inoltre molto strano che la Nasa avesse regalato una preziosissima roccia lunare a soli due mesi e mezzo dal ritorno sulla Terra di Armstrong, Aldrin e Collins, prima ancora di aver avuto il tempo di analizzarla. Arrivando però dalla collezione di un ex primo ministro, nessuno aveva avuto dubbi, anche se ricercatori della Free University di Amsterdam avevano detto che «a vista» si capiva che quel pezzo non poteva venire dalla Luna. L'ex ambasciatore Middendorf, ora in pensione in Rhode Island, contattato da organi di informazione olandesi, ha detto di non ricordare più a distanza di 40 anni tutti i dettagli ma di essere sicuro che la roccia gli venne consegnata dal dipartimento di Stato Usa.

RISATA - Che fine farà ora il reperto? «La terremo da parte come una curiosità», ha detto Xandra van Gelder, portavoce del museo. «È una bella storia, con molte domande che non hanno ancora una risposta. Comunque possiamo farci una risata». Anche perché questo fatto non farà che rinfocolare le teorie di chi crede che l'uomo non sia mai stato sulla Luna e tutto sia stata una grande presa in giro.

sabato 22 agosto 2009

La pedalata dei sapori


Vi aspettiamo numerosi domenica 20 settembre 2009 nel Parco del Delta del Po sulla Sacca degli Scardovari a Porto Tolle RO per una escursione guidata in bicicletta con degustazioni.
Pedalata in uno dei luoghi più suggestivi del Parco del Delta del Po,
dalla Sacca degli Scardovari alla foce del Po di Gnocca,
per abbinare la bellezza del paesaggio ai sapori dei “frutti” del mare.
Si parte dall’Oasi di Ca’ Mello, con gruppi di massimo trenta partecipanti,
ad intervalli di circa un’ora, accompagnati da guide naturalistico-ambientali.

Le tappe sono 5: aperitivo, antipasto, primo, secondo, dolce
Ritrovo mezz’ora prima della partenza.
Partenze ore: 10.00 – 11.00 – 12.00 – 13.00
Prezzo: € 30,00 a persona
Bambini fino a 4 anni gratuito, da 4 a 12 anni € 15,00
Possibilità di noleggio biciclette in loco € 10,00
Solo su prenotazione
(entro il 15 settembre 2009)
telefono: 335 1272609
e-mail: oasicamello@aqua-deltadelpo.com
In collaborazione con la Pro Loco di Porto Tolle e l’Osteria Arcadia di Santa Giulia.
Iniziativa gemellata con La ciaspolada dei Sapori nel Parco della Lessinia

venerdì 7 agosto 2009

Inaugurato il CENTRO VISITATORI PARCO DELTA DEL PO


E’ stato inaugurato il 24 luglio scorso a Porto Viro in Piazza G. Matteotti il Centro Visitatori Parco Delta del Po. Questa nuova struttura è un altro passo in avanti nella travagliata storia del Parco e della sua valorizzazione, uno strumento indispensabile per l’accoglienza turistica che offre, come si dice, un’infarinatura generale sulle bellezze e sulle particolarità del territorio. Al suo interno suddiviso in vari settori il turista può ottenere informazioni sui luoghi di pregio del Parco, sulle attività, flora, fauna e sul paesaggio della Terra più giovane d’Italia. Descrizioni, foto, filmati, postazioni web forniscono in breve tempo un’idea generale del parco, la segreteria predisposta offre tramite personale specializzato altre informazioni su itinerari e luoghi da visitare oltre a distribuire brouchere, pubblicazioni specifiche edite dal parco e altro materiale cartaceo.


Direi proprio un bel lavoretto a cui il sottoscritto con altri colleghi ha contribuito nella stesura dei testi e nel fornire le splendide foto, il tutto sempre senza dimenticare che “chi si loda si imbroda, ma che non ghe uno bravo sa non ghe n’altro più bravo ancora … …” complimenti anche al Direttore o meglio alla Direttrice del Parco e a tutto lo staff impegnato.
Attualmente il Centro Visitatori è aperto il venerdì, sabato e domenica con orario 09.00 – 13.00 e 14.30 – 18.30.

sabato 1 agosto 2009

Attenti al fuoco.

Il 26 luglio scorso il Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri (Rosolina – Ro) ha rischiato di andare a fuoco e con lui una fetta del mio lavoro. L’ azione di prevenzione, di addestramento e di opere svolte negli anni dagli addetti ai lavori hanno però dato i suoi frutti e si sono dimostrate efficaci limitando il danno a soli 5000 metri quadri, soli per modo di dire che sono in ogni caso tanti considerando la sempre più minor presenza di aree boschive come la pineta di Rosolina Mare. Per questo motivo riporto questo

AVVISO IMPORTANTE
30 Luglio 2009

Il centro antiincendi boschivi della Regione Veneto ha dichiarato lo stato di grave pericolosità dei territori dei comuni di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle e Ariano nel Polesine.
Si invitano tutti coloro che visitano o attraversano aree boscate, pinete, dune fossili, viste anche le contingenti condizioni meteo climatiche, a non adottare comportamenti che possano provocare principi di incendi (tratto dal sito dell’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po)




Occhio dunque alle grigliate miste, ai falò, alle cicche di sigaretta gettate ovunque, e se proprio sfiga vuole che provocate un incendio prima di darvela a gambe chiamate almeno il 115 dei Vigili del Fuoco o il 1515 del Corpo Forestale dello Stato.
I boschi del Delta e le sue pinete sono ambienti estremamente preziosi che vanno tutelati.









Una bella notizia arriva sempre dal sito dell’Ente Parco che annuncia il via all’appalto dei lavori della segnaletica turistico-stradale del Parco.
Viene pubblicato oggi il bando di gara che prevede con il sistema della procedura aperta, l‘affidamento dei lavori della posa di segnali turistico-stradali nella provincia di Rovigo, dall’uscita degli svincoli autostradali sino al Delta del Po. Finalmente l’importante e attesa infrastruttura consentirà di veicolare con maggiore efficacia i numerosi turisti che sempre più vengono a visitare il Parco del Delta del Po.

mercoledì 1 luglio 2009

Brindiamo alla luna.




Escursione serale in battello, per vivere le emozioni del tramonto, ascoltare il silenzio, farsi accarezzare dalla brezza, scoprire i rumori della notte e brindare alla luna piena.

Laguna di Caleri

mercoledì 8 luglio, mercoledì 5 agosto, giovedì 3 settembre.

Ritrovo ed imbarco: ore 20.00 all’attracco di Porto Caleri
(il rientro è previsto per le ore 23.00 circa)
Prezzo: € 20,00 – Bambini fino a 12 anni € 10,00
(l’escursione si effettuerà al raggiungimento minimo di 10 partecipanti)

Scanno Boa

martedì 7 luglio, giovedì 6 agosto, venerdì 4 settembre.


Ritrovo ed imbarco: ore 20.00 all’attracco di Pila di Porto Tolle
(il rientro è previsto per le ore 23.00 circa)
Prezzo: € 20,00 – Bambini fino a 12 anni € 10,00
(l’escursione si effettuerà al raggiungimento minimo di 10 partecipanti)

Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni:
345 2518596
Per informazioni: Provincia di Rovigo IAT Rosolina Mare 0426 68012 - Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po 0426 372202

martedì 30 giugno 2009

«Scappo. Qui la ricerca è malata»

Giusto per non sobillare, solamente per dare un po’ più di peso alla raccolta firme dei precari dell’ISPRA e condividere il pensiero di Rita, le auguro tanta buona fortuna quale si merita.

Lettera della precaria che scoprì i geni del linfoma
Una laurea in Medicina, due specializzazioni, anni di contratti a termine: borse di studio, co.co.co, consulenze, contratti a progetto, l’ultimo presso l’Istituto di genetica dell’Università di Pavia. Rita Clementi, 47 anni, la ricercatrice che ha scoperto l’origine genetica di alcune forme di linfoma maligno, in questa lettera indirizzata al presidente della Repubblica Napolitano racconta la sofferta decisione di lasciare l’Italia. Da mercoledì 1˚luglio lavorerà come ricercatrice in un importante centro medico di Boston.



Caro presidente Napolitano, chi le scrive è una non più giovane ricercatrice precaria che ha deciso di andarsene dal suo Paese portando con sé tre figli nella speranza che un’altra nazione possa garantire loro una vita migliore di quanto lo Stato italiano abbia garantito alla loro madre. Vado via con rabbia, con la sensazione che la mia abnegazione e la mia dedizione non siano servite a nulla. Vado via con l’intento di chiedere la cittadinanza dello Stato che vorrà ospitarmi, rinunciando ad essere italiana. Continua
Fonte “corriere della sera” 29 giugno 2009

lunedì 22 giugno 2009

Non sparate alla ricerca


I precari dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), Istituto in cui è confluito anche l'ex INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica), hanno promosso una raccolta firme di sostegno a una petizione inviata al Ministro dell'Ambiente per protestare contro il taglio in atto del personale non strutturato, 430 contratti entro fine anno, circa un terzo del personale. Una grave perdita di posti di lavoro e un grosso danno alla ricerca ambientale Italiana, aiutiamo con una firma i ricercatori precari e la ricerca stessa.
Cliccando sul banner arrivi alla petizione,
Il blog e il video
Protocollo firma del sottoscritto n. 1466.


Sign for Non sparate alla ricerca

domenica 21 giugno 2009

378° specie per il Delta del Po


L’avvistamento avvenuto lo scorso maggio nelle valli di Argenta di un Pellicano riccio (Pelecanus crispus) porta a 378 il numero di specie di uccelli transitate negli ultimi 50 anni nel Delta del Po.
La notizia dell' avvistamento ha dell' eccezionale considerato che l' esemplare in questione e' stato segnalato, nell’ultimo secolo, solo una decina di volte nel nostro Paese.
Nel mondo vivono sette specie di pellicani, diffuse nelle zone calde e temperate; di queste, solo due, il Pellicano comune e il Pellicano riccio vivono in Europa principalmente in Romania e Bulgaria ma anche in Grecia, Turchia e Albania. Il Pellicano riccio in Europa è stimato intorno alle 1000 coppie.

Un'altra specie molto interessante osservata nel Delta del Po in questi ultimi tempi è la Pernice di mare (Glareola pratincola). Negli ultimi decenni la popolazione della Pernice di mare nel Paleartico ha evidenziato un generale declino ed è considerata in pericolo. La Pernice di mare è inclusa anche nella lista rossa italiana come specie in pericolo (LIPU & WWF, 1999). In Italia, la Pernice di mare è sempre stata una specie poco comune, essenzialmente estiva e migratrice, viene osservata soprattutto nelle zone umide costiere durante la migrazione, le coppie osservate nel Delta del Po sembrano ben intenzionate a nidificare e riprodursi.

La foto del Pellicano riccio è tratta dal web.
La foto della Perrnice di mare è di Luciano Grandesso ed è stata scattata nelle valli del Delta del Po.

venerdì 29 maggio 2009

Itinerari in barca per vivere il Parco


L’Ente Parco Regionale Veneto Delta del Po in collaborazione con la compagnia di navigazione " Marino Cacciatori" propone un serie di escursioni in barca nel territorio del Parco accompagnati da guide naturalistiche.
Di seguito il programma settimanale valido fino a settembre.

Po di Maistra e golena Ca’ Pisani
il sabato da Porto Tolle, ore 15.00
escursione con guida naturalistica di ore 2.30 circa,
imbarco dal pontile di Ca’ Tiepolo, € 8,00

Bocche Po di Pila, la grande foce
la domenica da Porto Tolle, ore 10.00
uscita di ore 3 circa, imbarco dal pontile
di Ca’ Tiepolo, € 10,00

Scano Boa, fra lagune e canneti
la domenica da Pila di Porto Tolle, ore 15.00
escursione con guida naturalistica di ore 2 circa, € 10,00

Le lagune fra il Po delle Tolle
i mercoledì di luglio e agosto
da Barricata, ore 15.00
escursione con guida naturalistica
di ore 2.30 circa, € 8,00

Le uscite programmate potranno subire variazioni in base alle condizioni meteo

Per prenotazioni e informazioni:
0426 380314 - 329 8607631

martedì 26 maggio 2009

Cronistorie di vita


Da un pò di anni in Valle Pozzatini Vecchia risiede una colonia di Fenicotteri (Phoenicopterus roseus)più o meno numerosa da un min. di 800 fino a un max di 9000 nell’autunno 2006. Dalla lettura degli anelli colorati che diversi di loro portano nelle zampe (sopra il ginocchio) si viene a conoscenza della storia e della cronologia degli spostameti nel loro vagabondare mediterraneo. A tal proposito, pertanto, il Delta del Po con la sosta di questi animali si rivela importante zona nell'area del Mediterraneo per la conservazione della specie e non è detto che presto questo diventi anche un sito riproduttivo.
Ecco alcune cronistorie di Fenicotteri che frequentano il Delta del Po.


FHLA è nato in Francia (Etg. du Fangassier - Bouches-du-Rhône) nel 2004, FZCC è nato nello stesso posto però nel 2006. FHLA prima di arrivare qua ha fatto 739 km, FZCC ne ha fatti 639.
Ci sono poi tre ospiti sardi: MLZA, MKBT, nati nelle Saline di Macchiareddu – Cagliari – rispettivamente nel 2005, 2004, MCPF è nato nel 2000 nello Stagno di Molentargius – Cagliari.
MLZA prima di arrivare nel Delta del Po ha percorso 842 km, MKBT 1349, il più vecchio MCPF ha percorso 8310 Km visitando la Spagna, la Tunisia, l’Italia con Sardegna, Toscana, Emilia Romagna, Veneto, segue per data il suo tragitto.


16.02.2001 Sevilla - SPAGNA Km 1353
21.01.2002 Jerba, Baie de Guellala - Medenine – TUNISIA Km 2935
21.01.2003 Marismas del Rocio - Huelva - SPAGNA Km 4542
03.07.2003 Pauli Trottas - Oristano (Sardegna) Km 5874
04.07.2003 Pauli Trottas - Oristano (Sardegna) –Kkm 5874
30.08.2003 Valle Fossa di Porto, Argenta - Ferrara - ITALIA Km 6470
17.11.2003Diaccia Botrona - Grosseto - ITALIA Km 6699
17.04.2004 Saline di Cervia - Ravenna - ITALIA Km 6902
30.04.2004 Saline di Comacchio - Ferrara - ITALIA Km 6945
29.11.2004 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto - ITALIA Km 7202
02.01.2005 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto - ITALIA Km 7202
26.06.2006 Saline di Macchiareddu - Cagliari (Sardegna) - ITALIA Km 7605
08.11.2006 Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto Km 8007
28.03.2007 Saline di Comacchio - Ferrara - ITALIA Km 8264
01.04.2009 Valle Pozzatini - Rovigo - ITALIA Km 8310

Ospiti spagnoli: X/AJS è nato in Spagna nel 2007 , Punta de la Banya, PNDE - Tarragona nel Parc natural del Delta del l’Ebre ed è giunto dopo 1070 Km nel Parco del Delta del Po per chiedere un gemellaggio.
Altre letture effettuate riguardano per lo più Fenicotteri provenienti dalle vicine Saline di Comacchio dove da diversi anni è presente una colonia stabile e nidificante formata da qualche migliaio di individui.




La cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico è una tecnica basata sul marcaggio individuale dei volatili con l’apposizione di una anello metallico alla zampa. La successiva ricattura di un uccello inanellato ci fornisce indicazioni sulla sua vita ed in particolare dei suoi spostamenti.
L’inanellamento degli uccelli a scopo scientifico nacque in Danimarca nel 1889, quando H.d: Mortensen marcò alcuni storni con anelli metallici con impressi numeri progressivi, con lo scopo di ricevere lettere di segnalazione. Da allora l’inanellamento si e’ evoluto in tecnica di ricerca utilizzata in tutto il mondo, basandosi sulla marcatura individuale degli uccelli mediante anelli di tipo e diametro adatti alle dimensioni ed alle abitudini delle diverse specie.
In Italia l’inanellamento a scopo scientifico iniziò nel 1929 ad opera del prof. Alessandro Ghigi, particolarmente interessato allo studio delle migrazioni degli uccelli. Realizzò una rete di stazioni di inanellamento istituendo una serie d Osservatori Ornitologici già coordinati a livello nazionale dall’Università di Bologna.
Per i piccoli Passeriformi vengono utilizzate apposite reti, mentre per gli uccelli di grandi dimensioni si utilizzano soprattutto trappole di vario tipo. Un discorso a sé meritano gli uccelli coloniali, sia per la metodologia utilizzata sia per la delicatezza dell’operazione, dal momento che generalmente viene effettuata durante il periodo riproduttivo e che si attua per lo più sui piccoli non ancora in grado di volare. Per questi animali vengono regolarmente portati avanti dei piani di ricerca con l’utilizzo anche di anelli in PVC di vario colore (generalmente indicativo del Paese di appartenenza) recanti una sigla specifica per ogni individuo, leggibile a distanza con un cannocchiale. In tal modo il ritrovamento, ma più frequentemente, l’osservazione di individui inanellati consente di tracciare il percorso svolto nell’arco dell’intera loro vita. In particolare è possibile ottenere informazioni dettagliate su alcuni aspetti importanti della biologia della specie, come la longevità, la fedeltà al sito di nidificazione e/o di svernamento, etc.

giovedì 14 maggio 2009

Perle di stagione.

Cavalieri d'Italia (Himantopus himantopus) e Avocette (Recurvirostra avosetta) da tempo frequentano e nidificano nel Delta del Po, spesso occupano gli stessi ambienti in particolari quelli costieri con preferenza per le valli da pesca. Abbondanti e facilmente osservabili sono in questo periodo tra gli incontri più graditi che si possono avere nel Delta del Po.



Fino alla fine dl XIX secolo in polesine il Cavaliere d'Italia era considerato solo come specie rara e non nidificate. Oggi ben presente, questa specie migratoria nidifica nel Delta del Po con una stima di 200 coppie.



Anche l'Avocetta come il Cavaliere d'Italia fino alla fine del XIX secolo era ritenuta specie rara e non nidificante.
Finora la nidificazione dell'Avocetta nel Delta del Po ha avuto negli anni un andamento variabile con un minimo di 100 coppie fino a un massimo di 200 coppie.
Attualmente in una valle da pesca è presente un consistente colonia con circa 400 individuui con una mia stima di almeno 100 nidi.
Specie presente nel Delta del Po anche come svernante con punte di circa 2500 individui censiti nell'inverno 2003, la media calcolata nel periodo 1999 - 2003 (11% della popolazione italiana svernante) costituisce un valore di importanza internazionale per la specie.