giovedì 29 novembre 2007

Due salici


In questo periodo le campagne del Delta sono nude, le terre voltate dall’aratro o pronte per le semina del frumento, sono scure. Mi piace la campagna, cambia colore a ogni stagione con colori diversi in base alle colture, un paesaggio si piatto, ma non monotono, mutevole. Certo, qualche alberatura, qualche boschetto e qualche stagno in più non ci starebbero male. Ecco che quando mi capita di vedere alberi come quelli in foto non posso fare a meno di fermarmi a guardarli, se possibile avvicinarmi, andarci sotto. Immagino l’apparato radicale, sotto terra, la dimensione pari alla chioma, le radici sono li che pompano, cerco di immaginare i vasi che portano i liquidi alle foglie, la fabbrica silenziosa, ora ingiallita, che trasforma la linfa vitale e la rimanda in ogni parte della pianta, lo ascolto, è vivo. Bellissimi questi alberi che riempiono e compongono il nostro paesaggio agrario, piccoli angoli, purtroppo, basta allargare lo sguardo per vedere invece quanto sia deturpato il più del paesaggio.


Tralicci e fili, fili e tralicci quasi ovunque. Linee elettriche e linee del telefono, un servizio per il cittadino, che paga salato, sia in termini economici che ambientali . Io non ci sto caro fornitore dei servizio, io il tuo servizio lo pago, e pure salato, e se pur un servizio essenziale questo non autorizza nessuno a deturpare in questa maniera il paesaggio. I tuoi fili che mi portano il tuo servizio, che io pago, li devi mettere sottoterra!!!

domenica 25 novembre 2007

Aggiornamento moria di fenicotteri nel Delta del Po


Buongiorno,
e ora silenzio, parla il "guru" del Delta, e il mondo venatorio pende
dalla sue labbra.
Anche ai cacciatori poveri del Delta, dispiace la moria di fenicotteri ....
... io inviterei il Corpo Forestale e ARPAV a fare
qualche carotaggio intorno alle postazioni libere gestite dall' ATC (ambito territoriale di caccia)
Ro3 della laguna di, Caleri, Barbamarco, Basson e Canarin, e magari anche
Vallona. Qui non si pastura, ma ci scommetto che la concentrazione
di pallini di piombo non è diversa da quella delle valli.


Si potrebbe poi suggerire al CFS e ARPAV di ricercare anche la
presenza di pallini da caccia nichelati per verificare, se, come prevede la legge, questi vengano realmente usati nei Siti di Interesse Comunitario (SIC) e nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) in cui ricadono gran parte delle zone umide del Delta del Po, tra cui quelle sopra citate, dove si pratica la libera caccia.


Dal mitico "Gazzettino" 24.11.07

Continua la moria di volatili che hanno ingerito i pallini delle
cartucce caduti sul fondo delle lagune del Delta.

Fenicotteri morti, dito puntato sulle Afv (Aziende Faunistico Venatorie)
Carnacina: «Il piombo disperso abbonda solo intorno alle "botti" delle
valli private»
Non si ferma la moria di fenicotteri. Altri tre sono stati ritrovati
cadaveri e al centro per il recupero degli animali feriti o malati di
Polesella sono morti anche i volatili debilitati per gli evidenti
segni dell'avvelenamento da piombo, raccolti dalla Forestale, dalla
Provincia e dall'Ulss 18 in valle Pozzatini insieme alle carcasse dei
fenicotteri deceduti sul posto.

Deleteria è quindi l'ingestione dei pallini di piombo ma una lettura
più precisa del fenomeno è arrivata da un esponente del mondo
venatorio che, sgombrando il campo dalle generalizzazioni che
affastellano le cronache di questi giorni intorno alle cause della
moria, ha puntato il dito su una casistica ben individuata.

«Responsabilità dirette sono da ricercare proprio nei posti teatro
dell'avvelenamento - ha sottolineato Lorenzo Carnacina, presidente
dell'atc Ro3 oltre che numero due di Federcaccia - Questi fenicotteri
hanno ingerito il piombo nelle uniche zone del Delta in cui i pallini
sono presenti in grandissima quantità: le barene e i laghi della
aziende faunistico venatorie. Lì da decenni si spara agli acquatici
sempre negli stessi punti. Intorno alle "botti" si è formato un
deposito stabile di pallini.

In effetti un colpo di fucile ha una gittata che non supera i 150-180
metri e il piombo cade tutt'intorno a ogni appostamento fisso. I
fenicotteri, anche se sono morti nelle valli libere, erano andati a
grufolare in quei fondali. «Dato che l'ingerimento del piombo è
avvenuto dentro al perimetro delle aziende faunistico venatorie - ha
aggiunto Carnacina - adesso si pone un problema di bonifica che ricade
in capo ai concessionari.Anche perché nel resto del territorio libero
il piombo disperso è talmente poco da non creare danno alcuno.
(... anche perché in queste zone si caccia solo 5 giorni su 7, che piombo vuoi che ci sia qui? ... mia nota.)
Concessionari, vale la pena di aggiungere, che dovrebbero essere
obbligati a utilizzare tecniche e mezzi appropriati per "pulire" il
limo dei fondali delle aree umide che sono stati autorizzati a gestire
per fini venatori e faunistici.

«Da quest'anno - ha chiuso Carnacina - il nuovo Piano faunistico del
Veneto (legge regionale 1 del 2007, ndr) ha stabilito, nelle norme di
attenuazione introdotte per la caccia nelle zone Sic e Zps, l'impiego
di cartucce con pallini di piombo rivestiti di nichel che non si
degrada e non rilascia sostanze nocive nell'intestino dei volatili. In
futuro quindi questo problema dovrebbe essere definitivamente
scongiurato».
Franco Pavan
La foto è stata gentilmente fornita da Emilio Nessi e diffusa nella mailinglist bw-italia@yahoogroups.com

martedì 20 novembre 2007

II° corso di birdwatching a Comacchio


Sei incontri per conoscere e proteggere l’Avifauna del Parco del Delta.

Una buona occasione per incontrarsi, imparare, condividere la sana passione per il birdwatching e la natura.
Ecco il programma:

Prima lezione
: 24 novembre 2007
Sede: Manifattura dei Marinati, Comacchio (Ferrara)
orario: 15.00 – 17.00 .
Tema: Elementi di fotografia naturalistica.
Relatore: Milko Marchetti ,Fotografo, naturalista

Seconda lezione: 1 dicembre 2007
Sede: Centro visite saline di Comacchio (Ferrara)
orario: 15.00 – 17.00
Tema:Gli sternidi e i laridi nidificanti nel Delta del Po.
Relatore: Eddi Boschetti, Ornitologo

2 dicembre 2007: prima uscita con mezzi propri.
Visita alle foci del Po diVolano e al CentroVisite “Torre della
Finanza” (in allestimento) a Volano.


Terza lezione
: 15dicembre 2007
Sede: Manifattura dei Marinati, Comacchio (Ferrara)
orario: 15.00 – 17.00
Tema: Avifauna delle Saline di Comacchio,studi e attività.
Relatore: Michele Scaffidi,Ornitologo

16 dicembre 2007: seconda uscita con mezzi propri:
Visita alle saline di Comacchio.

Quarta lezione: 22 dicembre 2007
Sede: Manifattura dei Marinati, Comacchio (Ferrara)
orario: 15.00 – 17.00
Tema: Selvatici in difficoltà: come, quando, dove.
Relatore: Luciano Tarricone
Dirigente del Centro Recupero Animali Selvatici - Provincia di Ferrara

Il corso è gratuito
Per info ed iscrizioni:
Centro visite Manifattura dei Marinati via Mazzini, 200 44022 Comacchio (Ferrara)
telefono: 0533 81742
e-mail: manifatturadeimarinati@parcodeltapo.it

lunedì 19 novembre 2007

FBNH


FBNH è la sigla dell'anello che il fenicottero in foto e nel filmato a lato da me realizzato, porta nella zampa destra. E' la sua carta d'identità, informazioni su questo tipo di ricerca e attività scientifica si trovano sul sito dell' INFS, l'Istituto Nazionale Fauna Selvatica, nella pagina ci sono altri link che rimandano al progetto. In poche
parole sono anelli colorati con sigle alfanumeriche che vengono messi alle zampe degli uccelli selvatici catturati, da pulcini, nel caso dei Fenicotteri, e che poi possono essere letti a distanza con binocolo o cannocchiale. La pratica dell'innanelamento è completamente innocua e non provoca stress o fastidio all'animale.
I dati delle letture effettuate da birder, appassionati e studiosi, vengono inviate all'INFS nelle veci del dott. Nicola Bacetti, che a sua volte le gira a un database europeo che registra tutte le segnalazioni. Ho segnalato FBNH ed ecco pronta, tempestiva e gentilissima la risposta di Nicola e di uno dei coordinatori francesi Christophe Germain, della stazione di ricerca di Tour du Valat.


Fenicottero inanellato il 29.07.2003 (pulcino non volante) , Etg. du Fangassier - Bouches-du-Rhone - FRANCIA (N43°25'40", E04°37'44")
Anello colorato : FBNH in Nero su fondo Giallo. Anello in metallo : X2017
Sesso sconosciuto

CRONISTORIA DI VITA

29.10.2003 primo avvistamento, Tazougart - W. Khenchela - ALGERIA (N35°23'47", E07°19'55") letto da: Abdallah OULDJAOUI e Mouloud BOULEKHSSAÏM. Km 921

07.11.2006 secondo avvistamento, Laguna di Ponente di Orbetello - Grosseto - ITALIA (N42°27', E11°12')letto da: Fabio CIANCHI. Km 1772

22.08.2007 terzo avvistamento, Boscoforte, Valli di Comacchio - Ferrara - ITALIA (N44°35'30", E12°08'00") letto da: Paolo VACILOTTO. Km 2021

25.10.2007 quarto avvistamento, Valle Pozzatini - Rovigo - ITALIA (N45°03'12", E12°20'21")letto da: Paolo RONCONI. Km 2075

07.11.2007 quinto avvistamento, Valle Pozzatini - Rovigo - ITALIA (N45°02'00", E12°23'00")letto da: Nicola DONÀ. Km 2079
Note: Cattive condizioni di salute.
SIAM System, © 2001- 2007 , Christophe Germain, Centre de Recherche Tour du Valat.

E' come credere alla befana.



Questa notizia è incredibile dall’inizio alla fine, il top è raggiunto con la denuncia a carico di ignoti nel verbale dei vigili. Questi, i vigili provinciali, trovano 580, cinquecentottanta, no una , do, tre , 580 anatre abbattute a fucilate in una valle del delta + otto cacciatori e credono alla tesi del concessionario che afferma “... che a giustificazione dell'eccessivo numero di
capi abbattuti, sia stata portata l'ipotesi che si trattasse di uccelli colpiti dai cacciatori delle lagune libere e poi finiti dentro al perimetro della valle” , nonostante questi …“...i conoscitori delle dinamiche venatorie legate alla meteorologia, come ben sanno anche i vigili provinciali, nelle giornate di bora come ieri, portano gli uccelli a rifugiarsi dentro alle valli circondate da alti argini. Gli appostamenti nelle lagune libere difatti erano pressoché deserti …” ,... zio billy, ... è come credere alla befana.Ma come??? è una barzelletta? non ci posso credere! I vigili trovano 8 cacciatori con 580, ripeto 580 anatre in più, sanno che nelle postazioni libere non c'è nessuno per via della bora, è denunciano degli ignoti???
Aggiungo senza altri commenti questa nota.
Le valli nel comune di porto Tolle sono quattro, in una di queste è avvenuto il fatto, esse sono:
Valle Cà Zuliani (Cà Zuliani -Pila), proprietà Martini, mangimi e alimenti
Valle S.Carlo (Cà Zuliani -Pila)propietà a me sconosciuta
Valle Ripiego (Boccasette), proprietà di un industriale trevigiano
Valle Chiusa (Boccasette), proprietà del gruppo Riello
"... Rimane tuttavia quasi impossibile sapere a chi imputare l'eccesso di capi abbattuti ... "
Saluti e baci.

Dal mitico “Il Gazzettino” di oggi 18 movembre 2007.

Mattanza in valle, 780 anatre abbattute
La Polizia provinciale ha sequestrato ben 580 capi in una azienda faunistico venatoria di Porto Tolle
Operazione in grande stile della polizia provinciale che ieri intorno alle 14.30 in una valle privata del Delta in Comune di Porto Tolle è riuscita a mettere le mani su un ingente quantitativo di anatre abbattute oltre il limite giornaliero consentito.
Ben 580 i capi di anatidi di varie specie sono stati sequestrati dagli uomini del comando provinciale su un totale di 780 uccelli abbattuti. Una giornata di carnieri straordinaria che potrebbe costare cara alla valle, al di là dei 150 euro di sanzione amministrativa elevata a tre degli otto cacciatori perché non avevano segnato i capi sul tesserino. La regola dice che non si possono abbattere più di 25 capi per cacciatore. In tutto quindi non dovevano essere abbattute più 200 anatre. Tra l'altro, a caccia ieri, nella valle teatro dell'episodio, c'era anche lo stesso concessionario e sembra che a giustificazione dell'eccessivo numero di capi abbattuti, sia stata portata l'ipotesi che si trattasse di uccelli colpiti dai cacciatori delle lagune libere e poi finiti dentro al perimetro della valle cadendo. In realtà, i conoscitori delle dinamiche venatorie legate alla meteorologia, come ben sanno anche i vigili provinciali, nelle giornate di bora come ieri, portano gli uccelli a rifugiarsi dentro alle valli circondate da alti argini. Gli appostamenti nelle lagune libere difatti erano pressoché deserti mentre dentro alla valle è stata mattanza. Così i vigili hanno fatto scattare il blitz. Rimane tuttavia quasi impossibile sapere a chi imputare l'eccesso di capi abbattuti e il verbale è a carico di ignoti. Oltretutto gli ospiti presenti in valle erano a posto avendo opportunamente segnato sui tesserini i 25 capi di loro spettanza.
L'episodio comunque non fa altro che confermare le riserve sul liberismo venatorio delle valli private, proprio nel momento in cui si è aperto un duro contenzioso sui vincoli che la Provincia vorrebbe imporre ai concessionari.

domenica 18 novembre 2007

Enogastronomia: somarino con polenta


Somarino con polenta, o meglio mussetto in umido, io preferisco l'astice.

Webmeter il conta visite inserito nel mio blog non è un semplice conta visite, è un’autentica spia.
Mi dice chi ha visitato il blog, quanto c’è stato, le pagine viste, quale motore di ricerca ha usato, fa grafici, statistiche e previsioni, spritz e granatine, non lava e non stira, ma ti dice anche la chiave di ricerca. In queste trovo spesso la ricerca di “somarino con polenta”, e per accontentare chi malauguratamente cade nel mio blog, ecco la ricetta gentilmente offerta dalla signora Lucia, “me mama”.


Prima di far perdere tempo a chi legge, premetto che per cucinare il somarino servono due giorni di ferie.
Nel Delta del Po la ricetta è: “mussetto in umido” (leggesi mussetto non con la esse di “muso” ma la esse di “sega” con doppia esse”, da “musso” cioè asino); la ricetta che segue è per 4 persone, 1 kg d’asino.
Andate nella vostra macelleria equina di fiducia, che sia di fiducia, altrimenti vi fregano, e comprate il somarino, la carne di asino è molto scura, quasi viola . Fatelo tagliare a spezzatino o fatelo voi a casa, a pezzi piccoli.
Lo spezzatino di somarino, va messo poi in una terrina adeguata per contenere il tutto,in luogo fresco o in frigo e lasciata a macerare per una notte nella seguente miscela di base: vino rosso e acqua (+ vino – acqua a sommergere il tutto, le verdure seguenti devono galleggiare) una grossa cipolla, due gambe di sedano, due carota tagliate a grossi pezzi, altri aromi a piacere tra cui, ginepro, alloro, rosmarino, salvia. Il giorno dopo scolare il tutto e tenere solo il somarino. Alcuni tengono le verdure per il soffritto, la signora Lucia consiglia vivamente di buttarle. Preparare un soffritto, non quello già pronto e surgelato, ma tagliato fine e con amore, sottile, sottile composto da, una cipolla, due scalogni, una gamba sedano,una bella carota, un rametto di rosmarino, non molto, e tritato finemente, i robot sono banditi e precludono la buona riuscita del piatto.
In olio di oliva soffriggere le verdure fino a imbiondire, aggiungere un pelo d’acqua per evaporare i fumi della cipolla e scalogno e mettere dentro il somarino. Far andare lentamente il somarino fino a quando tutte le facce dei cubi si sono scottate e hanno rilasciato sugo che si fa evaporare alzando un po’ la fiamma, senza far seccare. Riabbassare la fiamma aggiungere, pelati a cubetti o della buona vostra conserva (un barattolo piccolo 250 gr.) vino rosso (mezzo litro da far evaporare lentamente) e poi acqua (calda) a coprire, il tutto deve andare per tre, quattro ore a fuoco lentissimo con una minima ebollizione fino alla concentrazione del sugo.
Se si scioglie in bocca è cotto, se è filoso e duro datelo al gatto, non deve sapere né da vino né da selvatico, il sugo deve rimanere attaccato alla polenta.
La polenta può essere servita appena fatta o abbrustolita a fette.
Il vino da usare nella preparazione deve essere di una certa qualità, evitate almeno “el vin in tel carton”.

Abbinamento vini per il piatto: tutti i rossi, ma per restare in veneto un bel Bardolino, se in cantina avete un’Amarone della Valpolicella, meglio, se è un ripasso, meglio ancora.
La direzione declina ogni responsabilità sulla riuscita del piatto e se proprio, proprio, questa dovesse essere una ragione di vita, un piatto de mussetto in umido “de me mama” non si nega a nessuno.

Ciao Mamma, sei la migliore.

In foto il sottoscritto. Mia mamma me l'ha sempre detto "Nico, mangia un pò di mussetto che tutti quegli astici ti fanno male ... ...

giovedì 15 novembre 2007

OGM: LA CONSULTAZIONE PROLUNGATA FINO A DOMENICA 9 DICEMBRE


Gli italiani hanno ancora tempo per esprimere il proprio Sì a favore di un modello agroalimentare libero da Ogm, visto che la Consultazione nazionale promossa dalla Coalizione "ItaliaEuropa-Liberi da Ogm" viene prolungata fino al 9 dicembre.
In un primo tempo la scadenza era stata stabilita per domani, 15 novembre. Lo hanno deciso i Presidenti delle 32 organizzazioni che formano la Coalizione durante la riunione che si è svolta ieri, al termine della conferenza stampa in cui è stato annunciato il raggiungimento ed anzi superamento dell'obiettivo che ci si era posti, ovvero raccogliere 3 milioni di Sì."Considerato lo straordinario successo ottenuto - si legge in una nota dei Presidenti - abbiamo deciso all'unanimità di prolungare la Consultazione, in modo che gli italiani possano continuare ad esprimere il proprio Sì ad un modello agroalimentare Ogm free". L'auspicio è che con i nuovi voti raccolti si possa esercitare una pressione ancora maggiore sul Governo non solo italiano ma anche europeo, in modo che in materia di Ogm si tenga conto del sentire espresso dall'opinione pubblica piuttosto che di interessi economici di parte.

Tratto da greenplanet .net.

giovedì 8 novembre 2007

Gioie e dolori nel Delta del Po


Ad un anno esatto di distanza, si registra nelle valli del Delta del Po il lieto
evento di una grossa concentrazione di (sei – sette mila) Fenicotteri rosa. Altrettanto puntualmente si presenta il fenomeno del saturnismo, ovvero
l’avvelenamento da piombo dovuto, nel caso degli uccelli acquatici come i Fenicotteri, dall’ingestione dei pallini contenuti nelle cartucce dei fucili da caccia, che com’è noto sono di piombo.
Perché li mangiano?
La natura ha progettato un sistema unico per permettere a diverse forme animali quali gli uccelli, che in genere vivono in grandi stormi, di nutrirsi in uno spazio ridotto senza entrare in competizione l’uno con l’altro, cacciando in modo diverso, prede diverse che vivono nel medesimo spazio, da cui le varietà di forme dei becchi. In zone con pochi cm d’acqua come le valli del Delta del Po, c’è chi le cerca sotto il fango, chi nel fango, altri nell’acqua e altri ancora nella superficie. I fenicotteri cercano nutrimento frugando nel fango, aspirano acqua e fango, per poi, utilizzando la lingua come uno stantuffo, espellerlo attraverso delle sottili lamelle poste nel becco (tipo balena)che trattengono i nutrienti. Con il cibo vengono trattenuti e ingeriti dai Fenicotteri anche i pallini di piombo presenti nel fango, esplosi dalle doppiette nelle battute di caccia in valle.
Nelle valli i Fenicotteri vanno a mangiare insieme alle anatre che sono specie cacciabili, le anatre vanno a mangiare nelle valli, dove è “gentilmente” fornita loro quella che è sarcasticamente chiamata “Alimentazione di soccorso”, mangime e graniglie, stranamente (ma sembra che la Provincia stia cambiando le regole) l’alimentazione di soccorso” viene servita nei laghi di caccia soprattutto il giorno prima della giornata della battuta di caccia. I laghi di caccia delle valli sono pertanto i luoghi preferiti dai fenicotteri per la loro alimentazione dove però, insieme all’abbondante cibo trovano abbondante piombo.
In foto un Fenicottero agonizzante in Valle Pozzantini, non sono riuscito a recuperarlo purtroppo, sicuramente al CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) di Rovigo dove opera il bravo Dott. Tarricone e il suo staff, avrebbero potuto fare qualcosa. Ci proverà domani la Polizia Provinciale, speriamo bene. Altri ne ho visti morti, altri ancora, solitari, segno di una possibile debilitazione considerando che questi uccelli vivono sempre in gruppo.
Dal 2006 anche l’Italia si è aggiunta alla lista delle nazioni dove è stato bandito l’uso di pallini di piombo per la caccia nelle zone umide, sostituendoli con pallini in acciaio (troppo costosi) o rivestiti di nikel (che in ogni caso non è meglio del piombo), ma quanto piombo rimane ancore nelle nostre acque ad avvelenare molluschi, pesci, uccelli, … uomini?

Alcuni dati editi dal WWF Sezione regionale Toscana

I numeri e l’entità del problema intossicazione da piombo negli uccelli acquatici


E’ stato calcolato che ogni anno più di 18.000 tonnellate di piombo sotto forma di pallini da caccia
vengono disseminate sul terreno in Europa. Di queste, oltre 4.000 sono le tonnellate di piombo sparate nelle zone umide.Da studi effettuati su terreni interessati dall’attività venatoria, sono state riscontrate densità di pallini da caccia fino a 1,6 milioni per ettaro (USA), 2 milioni per ettaro (Francia) e addirittura 5 milioni per ettaro (ex Unione Sovietica).L’incidenza di ingestione di pallini da parte degli uccelli è notevolmente alta. E’ stato infatti evidenziato come in media in Europa dal 9 al 20% delle anatre (a seconda della specie) risultano portatrici di pallini nell’ingluvie.La mortalità a causa dell’intossicazione da piombo sarebbe pari a percentuali comprese dal 2 al 5 %della popolazione migratrice autunnale. Passando dalle percentuali ai numeri, negli Stati Uniti è stato calcolato come, prima dei provvedimenti volti a ridurre l’uso del piombo, morivano di saturnismo da 1 a 3,5 milioni di anatre all’anno. In Europa calcoli simili portano a ritenere che oltre mezzo milione di anatre ogni anno muoiono per intossicazione da piombo.

martedì 6 novembre 2007

Contributo alla consapevolezza della distruzione del Pianeta. Lode a chi si prodiga per salvarla, o almeno ci prova.


Niente a che vedere con il Delta del Po, anche se, pure lui se lo stanno già mangiando da un pezzo, a fettine però, piano piano. In questo mio diario elettronico spesso appunto notizie che colgo nel calderone del web, notizie che mi colpiscono e mi interessano particolarmente, come queste,giusto per avere una mia consapevolezza di chi, e come, sta contribuendo alla distruzione della terra.
Lode ai volontari di Greenpeace, da quelle parti per pochi dollari ti fanno la pelle.

29 Ottobre 2007, Kuala Cenaku/Jacarta (Indonesia)

I volontari di Greenpeace, lavorando insieme alla popolazione locale, fermano la distruzione illegale delle foreste torbiere messa in atto dalla compagnia che produce olio di palma, la PT Duta Palma.
Da oggi più di trenta volontari lavorano insieme alla gente del posto per costruire le dighe che, bloccando le operazioni di drenaggio, fermeranno il prosciugamento delle torbiere ed il rilascio nell'atmosfera di CO2. Le dighe, inoltre, impediranno alla compagnia produttrice di olio di palma di bruciare illegalmente una delle più importanti foreste del mondo per piantare al suo posto palme da olio.
Secondo le ricerche condotte da Greenpeace presso il campo di resistenza forestale a Riau, vicino le piantagioni di palma da olio, la PT Duta Palma ed altre società collegate stanno apertamente violando le leggi indonesiane per la gestione forestale ed un decreto presidenziale, concepiti proprio a protezione di questo prezioso ecosistema.
Il campo di resistenza forestale organizzato da Greenpeace a Riau ha dimostrato come la distruzione delle foreste contribuisca pesantemente al riscaldamento del pianeta. Per questo motivo Greenpeace chiede che la deforestazione venga formalmente inclusa tra gli obbiettivi del mandato del protocollo di Kyoto, i cui paesi firmatari si riuniranno proprio a Bali tra il 3 ed il 14 Dicembre. Oltre a ciò Greenpeace chiede che il governo indonesiano si impegni immediatamente per l'introduzione di una moratoria sul taglio distruttivo delle torbiere ed assicuri l'implementazione di un efficace piano di gestione forestale contro gli incendi.
Un quinto dei gas serra che vengono emessi nell'atmosfera del nostro pianeta provengono dalla deforestazione. Nella sola Indonesia si stima che tra il 1997 ed il 2006 siano stati emessi nell'atmosfera quantitativi di CO2 pari a 1.400 milioni di tonnellate ogni anno a causa degli incendi delle foreste torbiere. A questa quota bisogna aggiungere 600 milioni di tonnellate emesse a causa della decomposizione delle torbiere che vengono drenate. Per questi motivi l'Indonesia occupa attualmente il terzo posto nella triste classifica dei paesi emettitori dopo la Cina e gli Stati Uniti.
In accordo con il Comitato intergovernativo sul cambio climatico delle Nazioni Unite, recentemente insignito del premio Nobel per la Pace, Greenpeace sostiene che solo dei significativi tagli alle emissioni collegate alla produzione di energia e la fine della deforestazione potranno evitare seri impatti sul cambio climatico.
"Solo proteggendo quel che resta delle foreste del pianeta riusciremo a contrastare il cambiamento climatico proteggendo, in questo modo, milioni di persone la cui vita dipende dalla foresta e preservando una quota inestimabile di biodiversità animale e vegetale" spiega Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste per Greenpeace.

Tratto da Greenplanet. Net


Olio di palma e foreste


Asia/UE: L'olio di palma usato nel settore alimentare e cosmetico distrugge le foreste.

Il crescente commercio di olio di palma, utilizzato in prodotti di uso quotidiano come cioccolato, biscotti, patatine, gelati, alimenti congelati, margarina, shampoo, cosmetici, saponi e detersivi sta alimentando la distruzione delle foreste pluviali nel Sud Est asiatico, e portando alla violazione dei diritti umani e all'inquinamento devastante. In Europa, per esempio, un prodotto alimentare su tre nei supermercati sta contribuendo direttamente alla distruzione delle foreste pluviali mondiali.
L'olio di palma copre il 21% del mercato mondiale di olio edibile, ed è l'olio vegetale più usato dopo quello di soia. Nelle etichette spesso è nascosto dietro la dicitura “olio/grasso vegetale”. Le vaste piantagioni di palma da olio stanno sostituendo ad un ritmo allarmante le foreste in Indonesia e Malaysia, eliminando l'80-100% delle aree incontaminate, cacciando le comunità locali dalle loro terre e distruggendo i loro mezzi di sostentamento. In Indonesia, le foreste scompaiono ad un ritmo di 2 milioni di ettari l'anno - un'area grande quanto il Belgio. Quasi un quarto (23%) della produzione di olio di palma Indonesiano è esportato nell'Unione Europea.
L'UE acquista anche l'87% delle esportazioni Indonesiane di chicchi di palma usati come mangime per animali da allevamento, e il 61% delle esportazioni di olio da chicchi di palma usato nel settore cosmetico. Friends of the Earth sta chiedendo alle compagnie coinvolte nella produzione di olio di palma di prendere provvedimenti immediati per assicurarsi di usare solo olio di palma prodotto in maniera sostenibile. Dovrebbero assicurarsi di non essere coinvolte nella distruzione di foreste convertite per creare piantagioni monocolturali di palma da olio. Le esportazioni del solo olio di palma dall'Indonesia sono cresciute del 244% negli ultimi 7 anni, con la produzione di rifiuti tossici che inquinano i fiumi e avvelenano i lavoratori.
Tra le cause più significative di inquinamento associato alle piantagioni c'è l'uso improprio o eccessivo di pesticidi: almeno 25 prodotti agrochimici sono usati regolarmente sulle piantagioni; tra questi c'è il paraquat, l'erbicida più tossico venduto negli ultimi 60 anni e vietato in 13 paesi. Il paraquat può essere fatale se ingerito, inalato o assorbito tramite la pelle, i lavoratori delle piantagioni vi sono sempre esposti. Il paraquat non è biodegradabile e si accumula nel suolo con applicazioni ripetute.
In Africa centrale la coltivazione di palma da olio è importante per il sostentamento di milioni di piccoli coltivatori; ma altrove sta diventando un grande affare focalizzato sulle monocolture. Le grandi coltivazioni si sono diffuse in tutti i tropici (Congo, Kenya, Nigeria, Liberia, Brasile, Colombia e Messico per nominare qualche paese dove la palma da olio e' coltivata per l'esportazione). È stato riconosciuto che 100 milioni dei 216 mln di abitanti dell'Indonesia dipendono dalle foreste e dai suoi prodotti per il sostentamento. Di questi, 40 mln sono popolazioni indigene che raramente hanno diritti formali sulle terre che gestiscono secondo antiche pratiche. La legge Indonesiana non riconosce i diritti terrieri tradizionali e la terra è concessa alle compagnie per il taglio forestale e l'eventuale conversione in piantagioni di palma. Secondo Friends of the Earth è necessario intervenire a livello legislativo per rendere le imprese responsabili dei loro atti.

Di: Fabio Quattroccchi.
Tratto da ecplanet.com
Altre notizie:La foto è tratta da Panagea.it. dall'articolo“Dinero gringo a cultivos en líos”, scritto da Norbey Quevedo, corrispondente del quotidiano colombiano “El Espectador”

domenica 4 novembre 2007

Il mito di Garibaldi.


Inaugurata oggi 3 novembre ad Adria la “mostra sull’iconografia garibaldina” frutto della collezione privata di Alessandro Ceccotto che segue un percorso di celebrazioni del bicentenario (1807 – 2007) della nascita del cosiddetto Gg: Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi.
Straordinaria, niente da invidiare ai “Balkani” del Museo Archeologico (questo lo dico perché “Balkani” rientra di più nelle parole chiave dei motori di ricerca del web, così ho più possibilità che qualcuno arrivi nel blog, legga e venga a vedere la mostra). La mostra si sviluppa in varie sezioni a partire “da Nizza alla Repubblica Romana del 1849” prosegue negli anni con "1859 la seconda guerra di indipendenza”, “ 1860 la spedizione dei Mille”, “1862 Garibaldi fu ferito…” e “il suo cavallo bianco”. Termina con “ i suoi ultimi vent’anni”, “la sua famiglia” e un’intera sala dedicata “all’immagine sfruttata”, dalle figurine, ai fumetti, cinema, tabacco,carte da gioco liquori, nei cioccolatini e nei cewingum, T shirt, dischi, e molto altro ancora, il tutto raccolto in un catalogo, pezzo per pezzo( 242 se non sbaglio) con tantissime altre notizie su Gg.
Il tutto in via Felice Cavallotti ad Adria presso la Fondazione Franceschetti Di Cola dal 3 novembre al 30 novembre 2007 aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.30,entrata libera, da vedere è una chicca. Alessandro sostiene che la mostra, ripeto molto bella, è composta sola da un decimo del materiale “Garibaldino” della sua collezione privata.

Gg è nato il 4 luglio, come me, alla sua morte voleva essere cremato, anch’io lo voglio e nel mio testamento copio e incollo quanto lasciò Gg.

Tratto da wikipedia l’enciclopedia libera:

... ... L'ateo Garibaldi, nel testamento, inserì anche dei passaggi per sventare eventuali tentativi di (presunta) conversione alla religione cattolica negli ultimi attimi della vita:

« Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s'inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll'impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d'un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell'Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada »

Per la cronaca e per il rispetto dei defunti, l'eroe dei due mondi finì imbalsamato ...

Baci Nic.